È un misto di gioia, per la grandissima prestazione offerta, e desiderio di vestire i panni del pompiere dell’entusiasmo Francesco Guidolin nel dopopartita del “Friuli”. Perché il tecnico di Castelfranco Veneto – da navigato conoscitore del mare magnum della serie A – sa che non è ancora finita.
“La cosa che mi riempie maggiormente d’orgoglio – ha detto l’allenatore dell’Udinese – è che siamo la squadra più giovane che, in tutti questi anni, è ancora in corsa per la Champions League. Sapevamo che sarebbe stata durissima, ma abbiamo meritato di vincere. Il nostro primo tempo è stato fenomenale, avremmo anche potuto segnare quattro-cinque reti e siamo stati nettamente superiori agli avversari. La ripresa, invece, è stata di grande sofferenza, ma in realtà la Lazio ci ha messo in difficoltà soltanto dopo l’espulsione di Angella e sulle palle alte dove loro hanno giocatori di grande abilità. Ma con la forza di volontà, con la fatica e stringendo i denti abbiamo portato a casa un risultato importantissimo. Il traguardo, però, è ancora lontano. Non è finita e non abbiamo fatto niente. Dobbiamo andare a Verona per vincere. E da martedì lavoreremo con questo obiettivo”.
Una vittoria di squadra, ma è innegabile parlare anche dei singoli interpreti di una partita che resterà negli annali dell’Udinese Calcio. “Sanchez ha giocato con il freno a mano tirato – ha spiegato Guidolin -, ma avete visto cosa riesce a fare al 50% della forma, figuriamoci se fosse al top della condizione. Di Natale è immenso, come sempre, ma in generale posso dire che quando le nostre frecce d’argento da metà campo in su, e ci metto anche uno come Isla che è capace di entrare nelle difese avversarie con un tempo di inserimento come nessun altro, girano come oggi è dura per tutti. Danno vita a triangolazioni, uno-due e scatti veramente belli da vere. Ma sono tutti da promuovere oggi. Anche Angella. È stato sfortunato in occasione del fallo da rigore, ma aveva fatto una grande partita”.
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]