É riposato, dalla settimana di pausa natalizia, carico e concentrato come e più di sempre Francesco Guidolin che, nella sua prima conferenza stampa del 2013, traccia un bilancio dell’anno solare appena andato in archivio, svela il retroscena della “sorpresina” annunciata a Bergamo e delinea i propositi per la seconda metà di campionato che si aprirà domenica, alle 12.30, contro l’Internazionale.
Mister ci traccia un consuntivo dei primi quattro mesi di stagione?
“Il 2012, per l’Udinese, è stata un’annata fantastica. Certamente sono stati più soddisfacenti i primi sei mesi, con il terzo posto finale e la qualificazione ai playoff di UEFA Champions League, ma per me è positivo anche questo primo scorcio di stagione. Abbiamo avuto le nostre grandi delusioni, in primis l’eliminazione patita con lo Sporting Braga, ma siccome conosciamo la nostra reale dimensione, e abbiamo sempre sottolineato come gli ultimi due campionati siano stati fuori dall’ordinario per l’Udinese, sappiamo di essere in linea con i programmi iniziali”.
Propositi per il nuovo anno?
“Vivere partita dopo partita e fare i conti alla fine. Ma io penso che questa squadra nel girone di ritorno abbia le carte in regola per fare meglio dell’andata e ci proveremo. Senza illudere nessuno né gettare fumo in faccia alla nostra gente”.
Mister a Bergamo ci eravamo lasciati con lei che parlava di una sorpresina per il 2013…
“Ma no! Nessuna sorpresina. Semplicemente mi sono accorto che nella gara con la Juventus (la seconda del ritorno NdR), taglierò il traguardo delle 500 panchine in Serie A e, soprattutto, di questa cifra la maggior parte l’avrò ottenuta guidando l’Udinese. E questo, se permettete, mi riempie di orgoglio e di soddisfazione perché questa è casa mia, questa è la mia gente, questi sono i miei colori. Poi è chiaro che quando uno accumula così tanto tempo in panchina faccia delle riflessioni, ma, nel caso, come sempre le trarremo a fine stagione, all’insegna dell’amicizia con la mia Società e della tranquillità generale, a bocce ferme. La tattica? Abbiamo lavorato e stiamo continuando a lavorare su diversi aspetti, per cercare di cambiare sempre più spesso sistema di gioco e diventare imprevedibili, ma queste sono normali “cose” di campo”.
Un po’ tutti sognano la coppia Di Natale-Muriel in attacco. Secondo lei possono coesistere?
“Riportare a casa Luis è stata una scelta fatta a luglio dopo le buone impressioni che aveva dettato il ragazzo a Lecce, ma purtroppo si è infortunato praticamente subito e lo abbiamo perso per quasi tre mesi. Totò e Luis sono due giocatori profondamente diversi, innanzitutto da un punto di vista anagrafico, ma dotati entrambi di enormi qualità tecniche. Adesso starà a me e a loro trovare la giusta alchimia”.
A proposito di Di Natale: si stupirebbe se Totò nel 2013 ripetesse il suo straordinario 2012?
“No, assolutamente no. Ma vi dirò di più, in aereo tornando da Bergamo abbiamo fatto delle riflessioni e io gliel’ho detto a chiare lettere: uno come lui può e deve puntare al traguardo dei 200 gol in Serie A. Perché? Perché ha le stimmate del fenomeno, e ormai questo non fa nemmeno più notizia, ma è anche aiutato da qualità fisiche che sono davvero eccezionali”.
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]