Mazzarri ripropone per dieci undicesimi la formazione che aveva battuto il Torino, con il forfait di Nagatomo che impone l’inserimento di D’Ambrosio. Solito 3-5-2 con davanti Palacio-Icardi supportati a centrocampo dalla fantasia di Guarin e Hernanes.
Mandorlini risponde con un aggressivo 4-3-3, con Romulo alto a destra e Iturbe spostato a sinistra, dove lo aspetta Campagnaro. Davanti Toni fa valere i centimetri contro Ranocchia e Rolando.
L’inizio della gara vede i padroni di casa molto aggressivi, coi nerazzurri tranquilli nel loro palleggio e abili a sfruttare le ripartenze. Jonathan è aggressivo e alto dalla sua parte, mettendo in difficoltà Albertazzi. Proprio da una azione personale dell’ex Santos arriva l’assist per il gol di Palacio (anche Icardi era andato vicino a colpire sempre su cross dall’out di destra, con la traversa a fermarlo). Il Verona reagisce e continua a puntare sulla rapidità degli esterni per scodellare in mezzo a Toni, che fa valere il fisico, ma viene contenuto bene da Ranocchia. I nerazzurri si abbassano pericolosamente senza più ripartire (troppi errori di precisione). I pericoli arrivano soprattutto da destra dove D’Ambrosio non riesce a contenere Romulo, non sale con assiduità e risulta spesso spaesato (Hernanes è costretto ad arginare qualche falla). Coi nerazzurri in difficoltà si chiude la prima frazione.
La ripresa inizia coi nerazzurri più in gara e che rischiano solo su una ripartenza di Toni chiuso miracolosamente da Rolando. Da lì è un monologo nerazzurro, con Hernanes che sfiora il raddoppio su punizione. Secondo gol che arriva comunque poco dopo su tap in di Jonathan, con grande assist del Profeta (il Verona soffre sempre da quella parte). Campagnaro inizia a patire pericolosamente Iturbe e D’Ambrosio non sembra ancora integrato al 100% nei meccanismi, così Mazzarri inserisce Zanetti al suo posto e Kovacic per Guarin, con la finalità di tenere il pallone. Al di là di un paio di giocate di Iturbe (miracoloso Handa nel finale) i nerazzurri gestiscono il possesso palla con eleganza senza permettere il rientro degli scaligeri.
Mazzarri ripropone la vincente versione dell’Inter da trasferta, attenta e spietata nelle ripartenze. Preoccupa un po’ il black out a metà del primo tempo, ma la ripresa è convincente dal primo all’ultimo minuto. La difesa è registrata da un ottimo Ranocchia (Toni completamente disinnescato), con Rolando sempre preciso. Kovacic è magistrale nel congelare la sfera, con qualche spunto interessante, nonostante manchi ancora il killer instinct, e Hernanes sale in cattedra col passare dei minuti. La chiave questa volta è la spinta a destra di Jonathan, anello debole della difesa scaligera. Mandorlini carica a mille i suoi, ma Romulo a destra non fa male come Iturbe, che a sinistra si vede a sprazzi. Per il resto l’Inter è semplicemente superiore e si può godere una notte da sola al quarto posto…
[Luca Pessina – Fonte: www.fcinternews.it]
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