Le parole di Matteo Pessina nel corso di una lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali dell’Hellas Verona.
VERONA – Matteo Pessina, centrocampista dell’Hellas Verona, ha rilasciato una lunga intervista sui canali ufficiali del club Scaligero. Queste le sue parole a cominciare dalla situazione attuale: “Sto bene, fortunatamente c’è la salute e riesco ad allenarmi a casa con tutte le attrezzature. Le giornate passano abbastanza. Fortunatamente sono abbastanza magro, non mi piace mangiare chissà quanto. Anche se non ci alleniamo al solito ritmo provo comunque a tenermi in forma, mangiare correttamente e non andare a letto troppo tardi”.
Poi, spazio al calcio giocato a partire dalla grande stagione del Verona: “Nessuno si aspettava questo Verona, questa è la cosa più bella. Essere riusciti a dare un’identità forte ha sorpreso un po’ tutti. Il mio ruolo? Mi piace ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Nel nostro sistema di gioco il mister non ci limita: essendo un centrocampista puoi spingerti in avanti se vedi lo spazio giusto per inserirti. Penso che per qualsiasi giocatore avere compiti del genere è stimolante e ti fa divertire. Gol più bello della stagione? Mi sono piaciuti tutti e tre per come sono arrivati. Quello che ho sentito di più è stato all’esordio a Lecce: segnare tre minuti dopo l’ingresso in campo è stata la cosa più bella e inaspettata. Ma anche gli altri sono stati emozionanti”.
Sui modelli calcistici che lo hanno ispirato: “Mi sono sempre piaciuti i centrocampisti inglesi, come Gerrard o Lampard. Ultimamente mi piace molto Toni Kroos, unisce eleganza all’aspetto tecnico e tattico. Mi ispiro molto a lui, cerco di guardare come si muove in campo. È lui il mio idolo adesso”. Su Juric e Gasperini ha dichiarato: “Sono due tra gli allenatori più forti in questo momento. Riescono ad imprimere un’identità precisa alla squadra. Sono fortunato ad averli avuti così giovane, mi hanno insegnato tanto all’inizio della mia carriera. Lavorano molto sull’aspetto fisico, ma anche su quello tattico. Devi riuscire a stargli dietro, ma quando entri nella loro filosofia di calcio continui a correre, anche senza volerlo”.
Sulla tifoseria del Verona: “È difficile trovare una cosa che non mi piaccia. Si è percepito sin da subito il loro calore: non mi aspettavo minimamente una tifoseria così. Penso sia una delle più calde in Italia. A Verona in moltissimi provano un grande affetto per la squadra, mi fermano spesso per farmi i complimenti, apprezzano quello che stiamo facendo. Essere trattati così è sicuramente un orgoglio”. E infine la chiosa: “Perché il numero 32? Mi è sempre piaciuto: l’hanno avuto grandi giocatori come Beckham, che è un altro a cui mi ispiro. Peraltro era uno dei pochi disponibili, quindi la scelta è ricaduta su quello obbligatoriamente. Ma mi è sempre piaciuto e mi sta portando bene”.