Dopo la grande prova in termini di gioco e carattere mostrata a Padova ci si aspettava la conferma casalinga sfatando il tabù del Ferraris, invece almeno per 45’ si è vista la solita desolante Sampdoria, incapace di produrre gioco tra le mura amiche, in balia dell’avversario, che ha collezionato almeno una decina di occasioni da rete. Meglio, ma non ci voleva molto, nel corso della ripresa, i legni hanno impedito ai blucerchiati di conquistare l’intera posta in palio, brucia subire l’ennesimo goal nei minuti finali, ma il Livorno non ruba nulla, anzi, ai punti potrebbero essere proprio gli amaranto a tornare a casa con parecchi rimpianti per quello che poteva essere e non è stato.
Iachini conferma in toto l’11 schierato a Padova, sull’altro fronte Madonna si affida al temibile tandem offensivo composto da Paulinho e Dionisi, con Schiattarella e Piccolo a pungere con continui inserimenti senza palla. Fin dalle prime battute si tocca con mano la grande personalità degli ospiti, letteralmente rigenerati con l’arrivo dell’ex tecnico del Piacenza. Grande possesso palla, continui fraseggi nel breve, veloci ripartenze, inserimenti senza palla, attaccanti bravi a non dare punti di riferimento, tutte caratteristiche che mettono subito in difficoltà i padroni di casa.
Nei primi 10’ gli ospiti collezionano le prime tre occasioni da rete; su sponda di Paulinho, Dionisi da fuori non trova lo specchio della porta, poi è il brasiliano a provare la conclusione, su servizio di Schiattarella, la sfera termina sul fondo, infine sono gli stessi attaccanti a provare la triangolazione, ma l’offside salva la Samp. La prima sortita blucerchiata arriva al minuto 13 con Juan Antonio che perde il momento della battuta dal limite dopo una sponda di petto di Bertani su preciso traversone operato da Palombo dalla destra.
Dopo un penalty richiesto invano da Bertani, attorno al 23’ il Livorno comincia a fare sul serio; Piccolo da fuori sfiora il set, Schiattarella ci prova dal limite la sfera sorvola di poco la traversa. Gastaldello e Rossini non riescono mai a prendere le misure sull’agile Dionisi e il brasiliano Paulinho, bravo a non dare mai punti di riferimento, svariando sull’intero fronte offensivo e giocando spesso e volentieri di sponda a favore dei compagni, Obiang pecca in lentezza soprattutto nei primi 45’, Palombo dopo un inizio confortante non riesce più ad incidere, Krsticic non lascia il segno.
Si soffre e al 29’ Romero è chiamato al primo intervento sulla conclusione di Lambrughi sul primo palo e sul corner conseguente si assiste ad uno schema preparato in allenamento con girata di prima intenzione di Paulinho, fortunatamente la sfera termina sopra la traversa. E’ il momento migliore degli ospiti che sfondano facilmente dalle parti di Castellini e prendono spesso controtempo la retroguardia doriana. Romero di piede dice di no a Dionisi, protagonista di un autentico assolo sulla fascia destra, poi su lancio di Schiattarella il brasiliano Paulinho fa tutto bene tranne l’ultimo controllo a tu per tu con Romero e l’occasione sfuma.
A parte un’uscita di Bardi sui piedi di Pozzi e un debole colpo di testa di Bertani su traversone di Palombo, non c’è nulla da segnalare in fase offensiva, mentre sull’altro fronte il Livorno, approfittando di una palla persa a centrocampo da Berardi, sfiora per l’ennesima volta il vantaggio, stavolta con Piccolo, il quale dal limite prova la conclusione a giro, ma la mira è imprecisa e ci salviamo nuovamente. Ci si appresta ad andare nell’intervallo, ma prima un errato retropassaggio di Knezevic diventa un assist al bacio per Pozzi che s’invola verso la porta, ma sul più bello sciupa tutto calciando addosso al n°1 ospite.
La ripresa inizia in fotocopia alla prima frazione con il Livorno a rendersi subito pericoloso con ficcanti contropiedi e interessanti triangolazioni. È di Piccolo la prima occasione della ripresa, la sfera termina sul fondo. La reazione doriana è tanto tempestiva, quanto concreta: è il minuto 55 quando Obiang serve Pozzi che in girata si defila e trova un’ottima conclusione ad incrociare, la sfera s’insacca alla destra di Bardi, Samp in vantaggio. Il Livorno non crede ai propri occhi e si getta subito in avanti alla ricerca del pareggio; Romero in uscita anticipa Paulinho, Schiattarella cerca il pallonetto dopo un contrasto vinto con Gastaldello, ma la sfera sorvola la traversa.
Il vantaggio ci dà comunque morale e iniziamo a creare qualche occasione da goal degna di questo nome. Al 65’ Gastaldello gioca d’anticipo e si sgancia dalle retrovie, lancio lungo per Bertani che ubriaca di finte i difensori livornesi, ma, a tu per tu con Bardi, perde l’equilibrio e non riesce a calciare a rete. Al 68’ Iachini getta nella mischia Laczko per Krsticic e 4’ più tardi Pozzi si rende protagonista di un’azione personale nel cuore dell’area, un mix di tecnica e forza fisica, conclusione a botta sicura che fa tremare la parte bassa della traversa, la sfera schizza poi a terra e torna in gioco, incredibile chance per chiudere la partita. Sembra comunque il momento decisivo della gara, si prova il forcing, Pozzi spizzica di testa a favore di Bertani che tenta la rovesciata nel cuore dell’area, ma senza impattare la sfera.
La pressione del Livorno sembra essersi spenta e invece all’80’ si procura una favorevole punizione da fuori che non lascia scampo a Romero, è Paulinho a batterla a giro, la sfera s’insacca, inutile il tuffo del portiere argentino. Non succede più nulla nonostante gli ingressi nel finale di Foggia e Piovaccari rispettivamente al posto di Juan Antonio e Bertani, l’ultimo pericolo creato dai blucerchiati porta invece proprio la firma di quest’ultimo con un palo colpito nel corso di una rocambolesca mischia. Il punto è strameritato per il Livorno per quanto fatto vedere a Marassi, per la Samp è l’ennesima chance gettata al vento, poteva essere l’occasione giusta per iniziare un filotto di vittorie, invece la carenza di gioco è una lacuna troppo palese per poter far tornare il “Ferraris” il fortino che è stato fino ad un anno fa.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]