I testa a testa di Roma-Inter

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Così come la partita di andata, Roma e Inter si incontrano in un momento non particolarmente felice per le due formazioni, anche se le differenze con la sfida del primo girone sono evidenti. Innanzitutto sulla panchina nerazzurra è arrivata una vecchia conoscenza della Roma, Claudio Ranieri, e poi le posizioni di classifica sono ben più favorevoli per entrambe. In più prima di questa piccola crisi di risultati sia Inter che Roma venivano da un periodo di ottime prestazioni e belle soddisfazioni. I due tecnici possono poi contare su un Milito un Totti in più che hanno ripreso le redini delle squadre ed è proprio partendo da loro due che andiamo ad analizzare i possibili duelli del pomeriggio di sabato.

TOTTI – MILITO: Sia il capitano giallorosso che il centravanti argentino erano rimasti a secco per troppo tempo in questa stagione, ma alla fine hanno trovato i gol che gli servivano per sbloccarsi. A discapito degli anni che avanzano per entrambi, Roma e Inter non possono prescindere da questi due giocatori. Totti non è solo un punto di riferimento nella costruzione del gioco giallorosso, ma è un trascinatore. Con lui in campo la squadra gira meglio e lì davanti c’è sempre qualche soluzione in più legata alla sua fantasia. Nelle ultime uscite anche lui ha un po’ subito il calo generale della squadra, ma resta sempre importantissimo per il gioco di Luis Enrique. Dall’altra parte l’argentino si è sbloccato e ha deciso di non fermarsi più. Otto gol nelle ultime sei gare sembra una buona garanzia, anche se quattro solo nell’ultima gara, a dimostrazione che il Principe è tornato e per la difesa della Roma, non proprio impeccabile in questo periodo, sarà una bella gatta da pelare.

DE ROSSI – CAMBIASSO: Finalmente di nuovo in campo. Salvo ulteriori complicazioni, il centrocampista giallorosso contro l’Inter ci sarà, e questa è una grande notizia per il popolo romanista che di sicuro ha sentito la mancanza del suo Capitan Futuro. Gago è un buon sostituto, ma non è De Rossi e si vede. La capacità del centrocampista di Ostia di arretrare sulla linea difensiva in fase di non possesso, di coprire tutti gli spazi, di fare da regista ed inserirsi negli spazi quando la squadra attacca ce l’ha solo lui, ed è insostituibile. Non è un caso che la “crisi” romanista è iniziata con la sua assenza. Di fronte però giocherà un altro giocatore che ricopre nella sua squadra la stessa importanza di De Rossi. Cambiasso è il leader silenzioso dell’Inter, pronto a sacrificarsi in ogni parte del campo e fare sempre la sua ottima figura. Sempre presente quando si attacca e quando si difende, sul terreno di gioco sa fare tutto. Il fatto che sia il vice-capitano di Zanetti la dice lunga sul ruolo che ricopre tra i suoi compagni.

LAMELA – SAMUEL: Sfida argentina tutta da gustare quella tra El Coco e The Wall. Tredici anni di differenza tra i due che si possono tradurre in tredici anni di esperienza in più per il difensore interista o tredici anni di maggior freschezza per l’attaccante giallorosso. I due sanno bene come fare la differenza nei rispettivi reparti e se domani saranno in giornata ne vedremo delle belle. La rapidità di Lamela contro la forza di Samuel che però avrà il suo bel da fare anche per frenare l’offensiva degli altri attaccanti giallorossi. Il giovane talento ex River potrebbe in questo modo non offrire punti di riferimento ai difensori avversari e attaccare gli spazi per creare buone occasioni, ma dovrà confrontarsi anche con il resto del reparto arretrato nerazzurro che non è certo di quelli semplici da penetrare.

LUIS ENRIQUE – RANIERI: Sfida tra due filosofie di gioco diametralmente opposte è la vera sfida tra Spagna e Italia. Luis Enrique punta su un modulo prettamente offensivo con possesso di palla rapido e verticalizzazioni veloci per scardinare la difesa avversaria. Ben diverso il gioco di Ranieri, che l’ambiente giallorosso conosce bene, con una propensione molto più difensivista votata al contropiede. Il bel gioco dello spagnolo, troppo spesso però inconcludente, si contrappone alla piattezza, ma anche alla concretezza, della manovra del tecnico testaccino. Se infatti la Roma riesce a creare 8-9 palle gol in una partita e concretizzarne 2, dall’altra parte c’è una squadra capace di sfruttare l’unica occasione della partita e difendere il risultato con vera maestria. Questa sarà la prima volta che i due si confronteranno, staremo a vedere chi uscirà vittorioso da una sfida generazionale.

[Adriano Mazzone – Fonte: www.vocegiallorossa.it]