Vincere per dimostrare che il successo con il Palermo non è stato un fuoco di paglia. Una vittoria che va oltre il punteggio finale di 2-0 per la mole e la qualità di gioco messa in mostra dall’undici rossonero che ha visto nella cerniera di centrocampo, soprattutto in Nocerino e Aquilani due elementi che hanno dato corsa, ritmo e geometrie all’intera squadra con le discese di Abate e Taiwo a creare scompiglio sugli esterni con il nigeriano autore di una prova maiuscola e che ha scacciato le (troppe) critiche che gli sono piovute addosso in questo inizio di stagione.
Il segnale che il vento è cambiato rispetto alle prime uscite lo ha dato, come detto, il ritmo sempre tambureggiante con tutti gli uomini di Allegri che si muovevano allo stesso ritmo e con una velocità maggiore che ha avuto in Kevin-Prince Boateng un valore aggiunto con il ghanese che ha chiuso la sfida con una sassata che si è insaccata sotto la traversa e che ha fatto esplodere San Siro ma tutto quello che abbiamo appena detto non sarebbe valso a nulla senza il miracolo, in senso effettivo del termine, di Christian Abbiati che ha ipnotizzato Bressan lanciato in porta da una disattenzione che poteva risultare letale da parte di van Bommel.
Scampato il pericolo ci ha pensato Ibrahimovic ad abbattere il muro difensivo bielorusso che già era vacillato sul destro di Aquilani che si era stampato sul palo. Insomma, una serata che ha ripercorso per gioco ed occasioni quella vista con il Palermo con un quantitativo di occasioni concesse agli avversari che si sta riducendo in maniera sensibile. Segnali di risveglio, segnali da vero Milan.
[Pietro Mazzara – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]