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IInler: “L’arma in più dell’Udinese è il gruppo e l’allegria che vi aleggia”

Il centrocampista svizzero, ospite di Easy Network, analizza il magic moment bianconero

Nessun calo di tensione e concentrazione tarata al massimo in questo finale di stagione: è la ricetta di Gokhan Inler, ospite ieri di Radio Easy Network, per arrivare in alto. Dove, ancora, non si sa. Ma quello che è certo è che l’Udinese è ambiziosa. Umile, come dice sempre Francesco Guidolin, ma “affamata” di risultati.

“Non dobbiamo mollare proprio adesso – ha detto il centrocampista svizzero -. Da qui a fine campionato mancano nove partite e dobbiamo dare il massimo. Domenica arriva il Catania – avversario duro e tosto – e abbiamo un’altra occasione per far vedere a tutti il nostro valore. Il nostro segreto? Difficile dirlo. Quello che è certo è che mister Guidolin ha svolto un lavoro egregio sia dentro che fuori dal campo. Nel gruppo, quest’anno, c’è tanta voglia di lavorare e gioia. Ecco, forse è l’allegria del nostro spogliatoio l’arma in più dell’Udinese. Non voglio parlare di obiettivi specifici: dico soltanto che vogliamo rimanere in alto fino alla fine. Abbiamo le qualità per farlo e le somme le tireremo dopo l’ultima giornata”.

Sanchez e Di Natale, in questo momento, sono i gioielli della corona bianconera. Ma è tutta la squadra a girare che è una meraviglia e senza il contributo di tutti è impossibile arrivare in alto. “Nel calcio servono tutti – ha continuato Inler -. Chi gioca, chi va in panchina e anche chi sta a casa. È il lavoro d’equipe che porta ai risultati, non soltanto un paio di giocatori. Nelle prime gare stagionali, secondo me, a mancare è stata un pizzico di buona sorte, non certo le prestazioni positive. Ma quello, ormai, fa parte del passato, io mi concentro sul futuro. Nel calcio tutto è veloce, tutto può cambiare nel giro di un istante. Per questo dobbiamo rimanere concentrati fino al fischio finale dell’ultima gara se vogliamo davvero puntare ad un risultato ambizioso”.

Alle porte, ormai, c’è la sfida con il Catania e poi la sosta di campionato per gli impegni delle Nazionali. “Sappiamo che domenica sarà durissima – ha spiegato il “guerriero” di Olten -. Le gare contro squadre che si devono salvare, come abbiamo visto con il Bari, sono sempre le più insidiose e difficili. Ma è la serie A in generale ad essere difficilissima, e per questo mi piace da matti, perché non esistono partite scontate. Dovremo essere “duri al pezzo”, non mollare un centimetro, e lottare fino all’ultimo secondo di recupero. La pausa? Non so se in questo momento è positiva o negativa, ma credo che non cambi nulla. A due mesi dalla fine del campionato conta molto l’aspetto mentale, la testa delle squadre: credere di poter arrivare in alto ed allenarsi ogni giorno per quell’obiettivo”:

Inler, infine, ha parlato del suo connazionale, Almen Abdi, e di come ami l’ambiente friulano. “Almen lo conosco dai tempi dello Zurigo – ha concluso – quando abbiamo vinto insieme due campionati elvetici. È uno “svizzero” vero che lavora tanto e sodo e secondo me a Udine può fare davvero bene. Deve avere soltanto un pizzico di pazienza, ma ha le qualità per diventare un grande giocatore. E poi è capitato nell’ambiente ideale per fare calcio. Qui la Società è al top e non ti fa mancare davvero niente. I tifosi ti fanno sentire il loro calore e il loro amore senza invadere mai la tua privacy: non sembra neanche l’Italia, ma la Svizzera”.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]

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