Il Bari in casa gioca “a porte chiuse”, o quasi. I biancorossi, in questo primo scorcio di campionato, hanno disputato al San Nicola tre partite, affrontando in sequenza Juventus, Cagliari e Brescia. In tre incontri i pugliesi hanno raccimolato 7 degli 8 punti complessivi ottenuti fino ad oggi, frutto di due vittorie (contro Juventus e Brescia) ed un pareggio (nel “mezzogiorno di fuoco” che li vide opposti al Cagliari). Il dato più che confortante che emerge da questo trittico di gare, oltre ovviamente al bottino di punti, è rappresentato dalle reti subìte al passivo: la porta di capitan Gillet tra le mura amiche è stata violata in una sola occasione, peraltro ininfluente ai fini del risultato, ovvero nella gara vinta per 2-1 contro le rondinelle bresciane. E si trattò anche, in quell’occasione, di un gol di pregevole fattura (anche se favorito da una dormita della difesa), siglato dal finlandese Kone al termine di una discesa solitaria.
Un bottino al passivo di tutto riguardo, che pone la squadra di Ventura al vertice di questa particolare classifica, appaiata a Inter, Lecce, Milan e Cagliari. Un bottino che andrà salvaguardato nel prossimo impegno di campionato, quando al San Nicola i galletti affronteranno la sorprendente Lazio capolista di Eddy Reja. I biancorossi, negli impegni casalinghi, stanno confermando tutto quanto di buono fatto nella passata stagione, a differenza di quanto accade lontano dal San Nicola, dove il bel pari ottenuto al San Paolo di Napoli sembrava essere di buon auspicio per il prosieguo della stagione. Invece poi i ragazzi di Ventura sono incappati in due trasferte molto deludenti, aldilà del livello delle avversarie affrontate (Inter e Genoa).
La sosta ha permesso a Ventura di lavorare, oltre che sulle gambe, anche sulla testa degli uomini a disposizione. In più, il tecnico ligure ha avuto la possibilità di recuperare Nicola Belmonte, uno dei difensori dal rendimento migliore nelle prime sei giornate di campionato. Contro la Lazio, probabilmente Mister-Libidine ridarà fiducia a Marco Rossi, tenuto in panchina a Genova per tutti i novanta minuti (forse un suo impiego nel finale avrebbe scongiurato la sconfitta, viste le qualità nel gioco aereo del giovane difensore). A quel punto Parisi dovrebbe riappropriarsi della maglia di terzino sinistro, costringendo ancora alla panchina il napoletano Sasà Masiello. La difesa che affronterà Rocchi e soci, dovrebbe dunque essere composta (da destra a sinistra) da Belmonte, Andrea Masiello, Rossi e Parisi.
Il pacchetto arretrato avrà di certo il suo bel da fare domenica: la Lazio arriva a Bari sulle ali dell’entusiasmo, e in più con alcuni uomini-chiave in smaglianti condizioni di forma. A cominciare dal “profeta” Anderson Carvalho Hernanes, che si è integrato a tempo di record nella realtà del campionato italiano e ha mostrato, oltre ad una tecnica sopraffina, anche una micidiale concretezza (due dei suoi assist, nelle prime 6 giornate di campionato, sono valse altrettante vittorie per i biancazzurri). E poi gli italiani Stefano Mauri e Sergio Floccari, premiati addirittura dal C.T. della Nazionale Cesare Prandelli con la convocazione per il doppio impegno internazionale di questa settimana. Senza dimenticare l’eterno Tommaso Rocchi e il funambolico Mauro Zarate, al quale la cura-Reja pare stia funzionando, riportandolo ai livelli del recente passato.
Non saranno poche le gatte da pelare, per Andrea Masiello e compagni. Il Bari avrebbe bisogno della vittoria più per il morale (un po’ basso, per via della indigesta sconfitta di Marassi) che per la classifica: la strada del successo, contro la Lazio, dovrà passare necessariamente per la conferma della tenuta difensiva interna. A Gillet il compito di chiudere a doppia mandata la porta barese domenica sera; se Barreto confermerà la buona vena mostrata negli ultimi turni, ottenere un risultato pieno contro la capolista potrebbe non essere un’impresa impossibile.
[Mauro Solazzo – Fonte: www.tuttobari.com]
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