Questione di ore, manca solo la firma, l’accordo di massima con tanto di foto e stretta di mano finale c’è. Il Cagliari Calcio quindi alla svolta che passa al fondo americano interessato non solo al club, ma anche allo stadio. Unica condizione: i nuovi acquirenti vogliono subito sapere dove si potrà giocare il prossimo campionato, visto che quest’ anno il Cagliari è stato costretto a disputare le gare interne in un Sant’ Elia con capienza ridotta a meno di cinquemila spettatori.
Il lungo incontro che si è svolto ieri sera a Miami (durante la notte in Italia) tra Cellino e i rappresentanti del gruppo statunitense, guidati in Italia dal manager Luca Silvestrone e con l’ architetto Dan Meis, lo stesso che costruirà il nuovo stadio della Roma, vedono un Cellino emozionato. “Sono felicissimo – ha commentato Cellino – spero che facciano fare a loro ciò che non hanno fatto fare a me. Abbiamo raggiunto un accordo e abbiamo abbozzato una lettera di intenti che prevede il loro ingresso nella società a scaglioni”.
Cellino vende oltre al Cagliari, anche il centro sportivo di Assemini, i terreni di Elmas (dove sarebbe dovuto sorgere lo stadio privato) ma non la sede del club. “É un mio ricordo personale – ha concluso Cellino, presidente del Cagliari dal 1992 – la darò in affitto tranne l’ ultimo piano, dove terrò gli uffici della mia società”.
[Ivan Braina – Fonte: www.tuttocagliari.net]
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