Il progetto AIC e LNPB contro il match fixing fa la sua prima tappa a Reggio Emilia mercoledì 6 dicembre con il convegno “Non è solo un gioco”
MILANO – Associazione Italiana Calciatori e Lega Nazionale Professionisti B proseguono nel loro comune impegno con progetti e iniziative sempre più mirati al contrasto del match fixing. Impegno portato avanti da ormai oltre dieci anni e che, da questa stagione, si arricchisce di nuove tematiche connesse ai rischi ed alle opportunità legate alla professione del calciatore.
“Il calcio non è solo un gioco” è il titolo di un ciclo di incontri, realizzato da AIC e LNPB, insieme al Ministero dell’Interno, attraverso la Direzione Centrale Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che prevede il coinvolgimento dei calciatori della prima squadra, e i ragazzi delle squadre Primavera e Under17, di ogni società del campionato di Serie BKT.
Il progetto ha quale prima tappa Reggio Emilia mercoledì 6 dicembre riconoscendo l’impegno che l’AC Reggiana garantisce alla formazione dei calciatori e in particolare dei giovani. A questo proposito la società granata ha organizzato nel pomeriggio un convegno dal titolo “Non è solo un gioco: riflessioni e testimonianze a sostegno della formazione del giovane calciatore” dalle ore 14.30 al “Mapei Stadium – Città del Tricolore” di Reggio Emilia e ospiterà riflessioni e testimonianze a sostegno della formazione del giovane calciatore. Saranno presenti, tra gli altri, i presidenti di AIC e LNPB Umberto Calcagno e Mauro Balata, il direttore del Servizio Analisi Criminale della Polizia di Stato Stefano Delfini, il Giudice sportivo magistrato Ines Pisano e il presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive Paolo Cortis. Con loro diversi esperti e, fra il pubblico, atleti, allenatori, dirigenti e genitori del settore giovanile granata e delle società affiliate.
Il tour 2023/24 prevede venti incontri in presenza, nel corso dei quali alcuni esperti AIC e LNPB, affiancati da professionisti qualificati, affronteranno i temi legati al match fixing e, da questa stagione, introdurranno anche nuove tematiche con l’obiettivo di sensibilizzare gli atleti e le società ad incrementare il livello di consapevolezza: l’attenzione all’utilizzo di farmaci per la tutela della propria salute, il corretto uso dei social network, l’educazione alle differenze nello sport e nella vita di tutti i giorni così come ribadito anche durante la recente 14a giornata, quando il pallone rosso utilizzato in tutti i campi della B ha rappresentato uno strumento di sensibilizzazione contro la volenza sulle donne, momento principale di una campagna strutturale che dal primo turno, e per il terzo anno consecutivo, vuole dire basta a questo terribile crimine.
“Dopo tante stagioni di impegno costante sul tema del match fixing” – ha detto il Presidente AIC Umberto Calcagno – “è tempo di mantenere viva la nostra attenzione su questa problematica e, grazie alla collaborazione con la Lega B, di allargarne la portata. Essere calciatore di alto livello significa anche rispettare un insieme di regole fuori dal campo. I nostri calciatori sono professionisti ma sono, prima di tutto, ragazzi che devono conoscere le opportunità e le regole del sistema in cui lavorano. Per questo incontreremo anche i ragazzi delle Primavera e delle squadre Under17 di tutte le società del campionato cadetto, con il comune obiettivo di approfondire le regole riguardo le scommesse, ma anche affrontare il delicatissimo tema della salute e dell’utilizzo di farmaci durante la carriera; dedicheremo un’attenzione particolare all’educazione dei più giovani, al rispetto di loro stessi, all’utilizzo dei social network come risorse, ma anche come strumenti di “minaccia”, cercando di valorizzare le differenze che lo sport ci insegna a considerare come vere e proprie ricchezze”.
“La cultura della legalità e del rispetto nei confronti dell’avversario, della propria maglia e di tutti i tifosi – ha aggiunto il Presidente della Lega B Mauro Balata – sono aspetti fondamentali per la crescita del contesto sportivo, dove la credibilità e la reputazione diventano asset fondamentali per il valore economico e sociale di un club. In questo progetto che portiamo avanti dal 2018, e che vogliamo rafforzare dopo gli avvenimenti di questi ultimi mesi, ci sono due grandi partner al nostro fianco, AIC e il Ministero dell’Interno, attraverso il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ricevendo significativi riconoscimenti come l’esposizione dell’Integrity Tour quale best practice al recente Interpol Match Fixing Task Force meeting di Buenos Aires da parte del direttore del Servizio Analisi Criminale Stefano Delfini. Da questa stagione abbiamo voluto ampliare il raggio d’azione anche a tutti i potenziali rischi a cui va incontro un giocatore, anche quelli che ne tutelano la salute e con essa l’equa competizione. Questo progetto è un allenamento al pari di quello che si attua settimanalmente nei centri sportivi, in questo caso non si esercitano i muscoli ma le coscienze e vale allo stesso modo per il risultato finale”.
Il Presidente della Reggiana Carmelo Salerno ha concluso: “Siamo molto lieti di accogliere la prima tappa dell’Integrity Tour ‘Il Calcio non è solo un gioco’, confermando la sensibilità di Reggiana e della città di Reggio Emilia rispetto alle tematiche di educazione e formazione degli atleti fin dalle prime fasce d’età all’interno dei settori giovanili. Continuiamo un percorso che vuole affermare i valori dello sport anche fuori dal campo. Un sentito ringraziamento al presidente Balata e al presidente Calcagno, che con la loro presenza ci hanno permesso di ribadire quanto la crescita consapevole delle nuove generazioni sia sicuramente l’aspetto fondamentale di ogni strategia di prevenzione”.