Trentaduesima giornata di campionato: la classifica recita Milan 68, Napoli 65, Inter 63. Per farci un’idea ancor più precisa, Roma 53 e Juventus 51. Oggi è la normalità, ma torniamo un attimo indietro nel tempo: settembre. Alzi la mano chi ha pronosticato tale situazione.
Qualcuno l’avrà pur fatto, ma siamo di fronte a percentuali minime rispetto ai tanti che indubbiamente hanno fatto le loro, giuste, supposizioni sull’andamento del torneo in corso. Quando il valore degli organici in questione non autorizzava sognatori o veggenti ad inserire il Napoli nella contesa scudetto. Al netto del fattore Mazzarri. Il Napoli – a sei turni dalla fine si può dire? – è in piena volata per il titolo di campione d’Italia e deve ciò al suo condottiero. Vediamo il perché.
VALORIZZAZIONE DELL’ORGANICO – Il Napoli gode di un ottimo gruppo di giocatori il cui fiore all’occhiello è dato da un tridente offensivo di primo piano nel panorama europeo: Hamsik, Lavezzi e Cavani rappresentano il tridente puro più prolifico della Serie A, dato elevato dall’età media – molto bassa – dei tre in questione. La valorizzazione dell’organico parte proprio da qui: Cavani, già attaccante di livello in quel di Palermo, è letteralmente esploso sotto la gestione Mazzarri, da sempre abile a valorizzare i suoi terminali offensivi – Bianchi a Reggio e Pazzini in blucerchiato – . Con il Matador ovviamente si è andato oltre ogni logica. A beneficiarne sono stati anche Hamsik e Lavezzi, ma il capolavoro firmato Mazzarri è negli altri settori di campo: una difesa bunker i cui componenti, oggi e solo oggi, sono difensori di livello assoluto, un centrocampo abile ad alternare la fase difensiva a quella di proposizione. Santacroce e Yebda, per fare due nomi: il rendimento della squadra non cambia in base a chi va in campo.
GIOCO – Rendimento, qualità di gioco appunto. I tre titolari in difesa sono, per numero di presenze, Campagnaro, Cannavaro ed Aronica. Il Napoli vince ugualmente quando in campo scendono i relativi sostituti: Santacroce, Cribari ed il neoacquisto Victor Ruiz. A centrocampo l’algerino Yebda, oggetto misterioso della campagna acquisti estiva, ha negli ultimi turni soffiato il posto a Gargano: il rendimento della squadra è addirittura cresciuto. Il tridente non si tocca, ma Mascara ora è un’alternativa mentre per Lucarelli ha pesato gravemente l’infortunio. La squadra di Mazzarri ha un gioco altamente riconoscibile: palla a terra, sviluppo sulle fasce, intensità nel ritmo e velocità nelle sovrapposizioni. Il tridente particolarmente mobile consente di non offrire troppi punti di riferimento agli avversari, il lavoro atletico svolto dai tre attaccanti permette alla squadra di difendere ed attaccare in tanti uomini in modo da trovarsi spesso in superiorità numerica.
LAVORO ATLETICO – Ecco il “Must” del Napoli: nessun infortunio muscolare – dato impressionante se guardiamo in casa delle dirette concorrenti – , condizione fisica straripante dall’inizio della stagione ad oggi, al netto di un leggero calo nella seconda metà di febbraio in concomitanza con i sedicesimi di finale di Europa League. Il Napoli corre più degli altri, fattore abbastanza visibile nelle partite in generale ma ancor di più nei secondi tempi, quando gli avversari annaspano e gli uomini di Mazzarri prendono il sopravvento atletico sulla partita.
GESTIONE DEI MOMENTI CLOU – Altra gemma dell’allenatore toscano: vi ricordate il Napoli dopo la disfatta di San Siro contro il Milan? E dopo il seguente pareggio casalingo contro il Brescia? Meno otto dal Milan, sogno scudetto infranto, in tanti hanno temuto addirittura il fallimento dell’obiettivo Champions. La banda Mazzarri da allora centra quattro vittorie consecutive e rientra prepotentemente nella lotta scudetto.
IL COLPO DEL FUORICLASSE – Non nominare quella parola. Non nominare quella parola ha un’unica motivazione, scambiata da tanti per paura: non cadere nel tranello per cui, se non dovesse arrivare il titolo, la sua squadra avrebbe addirittura fallito il colpo grosso, non centrato un obiettivo. La stagione, e torniamo alla testa dell’articolo, è strepitosa: si vive alla pari con il Milan capolista e l’Inter campione di ogni cosa. Mazzarri ha paura? Ci ridiamo su e applaudiamo al fuoriclasse del Napoli. Walter Mazzarri.
[Massimiliano Bruno – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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