«Mi dia un pacchetto di Camel senza filtro e una minerva e una cronaca alla radio dice che una punta attacca verticalizzando l’area di rigore». Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, questi versi di una celebre canzone del catanese Franco Battiato sono dedicati a Rodrigo Palacio. Stasera ha verticalizzato, è entrato più volte in area facendo impazzire la difesa del Catania, ha segnato e lanciato un assist per Constant. Cosa chiedere di più a questo campione dei campioni rossoblù? E’ davvero straordinaria la sua capacità di saltare l’uomo e di creare scompiglio. L’introduzione era dovuta: bisogna però fare una piccola digressione. Bisogna capire il gioco del Genoa: la squadra di Malesani è un diesel che parte lento e poi macina gli avversari in modo inesorabile. E’ questa forse la caratteristica apportata dal tecnico veronese.
Infatti da poco prima della prima rete rossoblù, la squadra ha cominciato a ingranare: era iniziata la danza a centrocampo, con la palla che girava da Veloso a Jorquera, con intermezzi per Constant, che poi la porgevano deliziosamente al duo Caracciolo-Palacio. Il primo è stato sfortunato, soprattutto in occasione del secondo gol: avrà tempo per rifarsi, la stoffa dell’attaccante c’è tutta. La difesa, tranne la sbavatura in occasione del doppio tiro in porta del primo tempo, ha sempre chiuso gli spazi agli incursori rossoazzurri.
Ecco dunque spiegata la “ricetta” malesaniana che ha condotto il Grifone a volare in alto sino alla vetta della serie A. Con l’avvertenza, però, di tenere sempre i piedi per terra: «il campionato non finisce stasera» ha detto giustamente Malesani in conferenza stampa. Ed ha aggiunto: «siamo primi almeno per stasera». Come dire, il Grifone è re per una notte. Si va dunque a Chievo tranquilli, consci di aver iniziato a trovare gioco e risultati.
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]