Vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? E’ quello che si chiede ogni tifoso del Lecce al termine della partita odierna.
Se da un lato s’ è sprecata un occasione unica per ipotecare seriamente la permanenza in serie A, dall’ altro, però, il gol di Corvia al 94mo ha permesso ai Salentini di incrementare di un punto il vantaggio sulla terzultima in classifica (da oggi la Sampdoria), oltre che di portarsi a più 5 sul Brescia.
Il match contro il Cagliari, come ci si aspettava, s’ è dimostrato ricco di insidie. Squadra quadrata, ben messa in campo che sfrutta la velocità dei suoi uomini migliori e l’ aggressività di un centrocampo guidato dal belga Nainggolan. De Canio deve rinunciare a due dei suoi uomini più in forma per via della squalifica di Vives e le non perfette condizioni fisiche di Bertolacci. La mancanza di alternative obbliga De Canio ad abbandonare il 3-5-1-1 degli ultimi tempi che ha portato sei punti per passare al solito (e pericoloso) 4-4-2 con Mesbah basso sulla linea difensiva, il ritorno di Giacomazzi in mezzo al campo e l’ inserimento del sempre più oggetto misterioso Grossmuller. In extremis recupera Ferrario che fa coppia con Fabiano al centro della difesa. Gli isolani, dal canto loro, interpretano perfettamente le parole del proprio presidente, partendo a razzo e sfiorando il gol dopo appena 30 secondi di gioco con una botta da fuori di Biondini che sfiora il palo alla destra di Rosati. Non sembra lucidissimo il mister giallorosso, visto che quasi subito ha corretto l’ impostazione tattica della squadra.
Il Lecce sembra il lontano parente rispetto a quello visto contro Udinese e Sampdoria, squadra contratta, lunga, lenta, senza idee, con Giacomazzi che trotterella in mezzo al campo, Grossmuller che sbaglia tutto quello che c’ è da sbagliare, Mesbah che non riesce a spingere sulla corsia sinistra e mancanza di rifornimenti per il duo d’ attacco composto da Jeda e Di Michele. Dopo pochi minuti un azione dalla destra di Cossu invita alla girata Conti che però trova la prodigiosa respinta di Rosati. Il Lecce si fa vedere con un incornata di Jeda deviata in angolo da un difensore. Al minuto 20 gli isolani sbloccano il risultato: lancio dalla sinistra per Acquafresca (in dubbio fuorigioco) che lascia partire un bolide al volo di destro che fa secco Rosati per lo 0-1. Dopo il gol ancora solo Cagliari: dapprima Rosati nega la gioia del gol a Cossu con un superintervento che toglie la palla dall’ incrocio dei pali e poi, su uno spiovente da sinistra, due giocatori sardi non riescono a spingere in porta il pallone. Nel frattempo il Lecce deve rinunciare ancora a Ferrario sostituito dall’ “incerto” Gustavo.
L’ intervallo arriva provvidenziale e serve al Lecce per riordinare le idee (incredibile approcciare in questa maniera un match di tale importanza); De Canio cerca di mettere una pezza ai suoi errori in fase iniziale inserendo Brivio al posto di GrossNuller col susseguente avanzamento di Mesbah. Si vede subito la scossa, soprattutto a livello mentale il Lecce inizia a crederci e trova il pari dopo appena 4 minuti; Jeda e Mesbah si ostacolano con quest’ ultimo che incorna male, la palla termina a Di Michele che rimette in mezzo proprio dove c’ è l’ algerino che spinge la sfera in rete per l’ 1-1. A questo punto il Lecce sembra crederci, il Via del Mare spinge i giallorossi al vantaggio. Ma proprio nel momento migliore dei giallorossi il duo Brivio-Gustavo compie uno svarione da quarta serie con Fabiano che salva in angolo; sulla battuta di Cossu, Daniele Conti salta indisturbato e sigla il nuovo vantaggio isolano. I salentini sembrano storditi, e mentre cercano di riorganizzarsi vengono nuovamente puniti. La difesa sbaglia la tattica del fuorigioco e per Acquafresca è un gioco da ragazzi involarsi verso Rosati e siglare la doppietta personale e il 3-1 per la propria squadra. Dopo quest’ altro schiaffo il Lecce reagisce, iniziando a buttare palloni in area rossoblù…De Canio si gioca anche la carta Corvia al posto di Jeda. Agazzi è superlativo al 73mo nel negare il gol a Gustavo con un grandissimo intervento. Poi dopo pochi minuti Fabiano e Giacomazzi non riescono a spingere in rete una palla in area con un difensore cagliaritano che salva in angolo. Dalla seguente battuta, è proprio il difensore brasiliano a incornare in rete e riaccendere le speranze del Via del Mare.
E’ però il Cagliari a sfiorare la quarta rete; al 91mo Cossu si invola verso l’ area giallorossa approfittando anche dello scivolone di Tomovic, ma anzichè tirare serve male il neo entrato Ragatzu che cinciscia e non riesce a concludere. L’ errore più grave è consentire al Lecce un ultimo attacco…perchè proprio su quest’ ultimo il Via del Mare esplode: lancio di Olivera, palla a Giacomazzi che serve Corvia col bomber romano che si coordina perfettamente e batte Agazzi per il gol del definitivo 3-3.
Punto importantissimo in ottica salvezza considerando come si era messa la partita.
Ora però, sig. De Canio, il tempo degli esperimenti è terminato, chi fallisce deve stare fuori! Basta prove d’ appello e soprattutto basta regalare un tempo (e gol) agli avversari. Probabilmente è il caso di insistere con la difesa a 3 che almeno dà più compattezza nella zona centrale.
Chi sosteneva che ormai la salvezza era cosa fatta perché i prossimi avversari del Lecce mancavano degli “stimoli” necessari, deve ricredersi. E’ ormai chiaro che NESSUNO ci regalerà niente e che per raggiungere il traguardo bisogna lottare su ogni pallone, giocare a calcio e, quando serve, a calci. Sputare sangue per 100 minuti a partita, non per una manciata di minuti come oggi. Da sempre il popolo giallorosso è molto focoso, è vero, a volte esageriamo con le critiche, ma sempre per amore e per attaccamento ai nostri colori, perché siamo tutti INNAMORATI DEL LECCE. E tutti dobbiamo spingerlo al traguardo, a quella salvezza che la squadra merita, che la città di Lecce merita, CHE IL SALENTO MERITA!
[Paolo Cisternino – Fonte: www.calciomagazine.net]
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