Nelle ultime ore, precisamente nelle ultime 30, ovvero dalle 14.30 di lunedi 31 alle 18 di ieri, tante le cose successe in casa biancorossa.
Andiamo per ordine cronologico, è iniziamo con il pomeriggio dell’altro ieri, con il ds del Bari, Guido Angelozzi, sbracciato in quel di Milano, nella ‘Borsa’ del calcio, a consumare operazioni. Ore frenetiche quelle che passano da dopo pranzo alla chiusura del mercato alle 19. Acquisti quasi a ripetizione da parte del ds catanese, accompagnati tutti dal fantasma di un giocatore biancorosso. Mentre l’ex dirigente salentino portava, uno dopo l’altro, i vari Kopunek, Codrea e Huseklepp alla corte di mister Ventura, una complicata trattativa andava nascendo: Barreto alla Fiorentina, in cambio di denaro contante, 4-4.5 ml di euro. Un susseguirsi di notizie, che danno prima l’oramai definitivo passaggio del brasiliano in viola, poi come affare mancato da parte della società Della Valle, restia ad investire su un giocatore quasi rotto. Salta tutto e, dai piani alti di via Torrebella (ma non solo) forte è il proclamo che, la mancata cessione del numero dieci brasiliano, sia volontà dell’altissimo, del primo ministro della società biancorossa. Quanto di vero ci possa essere in questo racconto, decidetelo voi, consci però che il Bari aveva deciso di cedere il ragazzo e che il ragazzo aveva avvallato pienamente il trasferimento in Toscana. La favole, per favore, raccontiamole ai bambini. Grazie.
Dopo queste prime ore del periodo che stiamo analizzando, arriva il verdetto, il voto, il giudizio finale a quello che è stato, da inizio gennaio, il mercato del Bari. Non si può che dire, a mente fredda e con cervello, che la sessione invernale è stata condotta egregiamente da direttore sportivo siciliano, che senza polveri e una classifica dal sexy appeal decadente, ha portato in Puglia ben sette rinforzi utili a rimpolpare la rosa scarnita, e falcidiata dagl’infortuni, del galletto. Il problema, semmai, è e resta un’altro: ma di quelli che c’erano già, quanti stanno dando e facendo il massimo? Nessuno. Questo il problema. Certo, gente come Okaka o Bentivoglio doveva essere stata inserite molto prima, l’estate scorsa, quando l’As Bari annaspava sotto i duri colpi di un mercato che non regalò nulla alla creatura di Ventura. Tolto ciò, però, il mercato di gennaio è stato certamente più benevolo, portando un paio di giocatori nuovi in ogni reparto. Un lavoro ottimale, che continua a portarsi addosso, però, il fardello Langella, da tutti dato per sicuro partente, e rimasto in Puglia. Altra storia amara questa.
Tutto bene, o quasi, sino alle prime ore del pomeriggio di ieri, quando un gruppo di tifosi ha dedicato cori poco amichevoli e scarichi di stima nei confronti di mister Ventura. Senza entrare nel merito specifico della protesta, avanzata da poche decine di tifosi, è giusto fare chiarezza, puntualizzare qualcosa: Ventura, le cui colpe tattiche ci sono sempre state, paga una situazione non propriamente figlia del suo lavoro, condizionato da una preparazione a questa stagione al quanto deficitaria e indecorosa per una squadra che veniva dai 50 punti del campionato precedente. L’unica cosa che gli si potrebbe rimproverare è, forse, il fatto di non aver mai, con prepotenza, avanzato dimissioni. Se fosse lui il problema, dice l’allenatore, pronto a dimettersi. La società, dal canto suo, non ha mai mostrato voglia di mandare a casa Ventura, e questa scelta, poco condivisibile a novembre non ora, la dice lunga sulla volontà di cambiare guida. Volontà che, però, potrebbe cambiare dopo le due prossime partite, che vedranno il Bari affrontare prima l’Inter e poi il Brescia. Due, ennesime, sconfitte potrebbero spingere la società ad esonerare Ventura, anche se, ovviamente, sarebbe anche troppo tardi per sperare nella svolta. Ecco l’errore della società: la svolta, che va data quando capisci che la situazione inizia a prendere pieghe poco corrette nei confronti delle aspettative, ovvero a novembre, e non aver paura delle conseguenze. Trascinarla sino ai primi giorni di febbraio per poi attuarla, forse, a metà mese, sarebbe inutile, stupido anche a livello economico. Pagare due coach per una B, sarebbe davvero cretino, oltre che inutile.
In campionato, intanto, continua la sua corsa. I problemi del Bari contro le certezza nerazzurre, questo il tema che sarà inscenato domani sera allo stadio San Nicola. Che il Patrono assisti la sua creatura…
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]
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