Diciamolo subito è un pareggio importante soprattutto in chiave secondo posto, ma oggi questo Napoli è stato strano, stranissimo. Stranissimo come i cambi di Mazzarri che ha chiuso con 5 attaccanti in campo per trovare il pari. Dispiace dire che però quando le partite sono “fondamentali” ci manca sempre quel qualcosa in più per farle nostre. Il primo tempo è da schiaffi anche se fino all’eurogol di Campagnaro, l’azione più pericolosa arriva con il colpo di testa di Cavani proprio nella prima frazione di gioco. Diciamolo è la partita dell’assurdo: pali, traverse, sbagli clamorosi, gol da antologia. A ballare all’inizio è il Napoli in una festa in maschera che ci vede travestiti da squadretta di centro classifica. La Lazio corre, pressa, segna, noi siamo timidi, intimoriti, mai precisi.
L’infortunio di Behrami poi da il là a Mazzarri per iniziare una girandola di cambi che in alcuni casi ci lascia perplessi. Manca Dzemaili per squalifica ed ecco Insigne in campo, con Hamsik non brillante costretto a fare il centrocampista arretrato. Lo slovacco soffre, ma poi nella ripresa, dopo essersi inventato anche libero vecchio stampo, inizia insieme ad Inler a macinare gioco. I due sfruttano una Lazio un po’ sulle gambe e soprattutto danno palle importanti ad Insigne che nell’ultima mezz’ora spacca la squadra biancoceleste in due. La Lazio gioca di rimessa e il Napoli si salva su due svarioni pericolosi di De Sanctis e di Cannavaro, errori figli forse della ricerca spasmodica del pareggio con anche El Kaddouri in campo per Mesto.
Ma Armero? Questa la prima domanda per il mister. Poi anche Calaiò e non per Pandev, che gioca la sua onesta partita, ma non incide e incredibilmente dopo il pari impegna severamente Marchetti. Insomma la gara delle beffe, sarà che il Carnevale si avvicina, sarà che la vittoria della Juve non ci ha giovati, sarà che si avvicina la sfida in Europa League ma il Napoli di oggi comunque non ci è sembrato con la testa come si suol dire. La squadra ha grande cuore ma deve essere sempre schiaffeggiata, deve sempre regalare un tempo ad una Lazio che in molti casi ha giocato a calci e non a calcio. La domanda finale è per la società: ma cosa costava comprare un centrocampista per infoltire un reparto che vede come “quarto” un Donadel che poi non viene schierato?
Qualcuno potrebbe dire abbiamo preso Radosevic, si ma se non entra Armero che già conosce il campionato di A ci sembra difficile che entri un giovanotto appena arrivato. Oggi poteva succedere di tutto ed è successo veramente tutto e di più. Il Napoli consolida il secondo posto e deve pensare di meno forse al tricolore, ora c’è l’Europa ma il campionato ci riserverà ancora tante insidie. Il plauso finale va al pubblico partenopeo: Esaltanti anche sentendoli dalla tv. Il coro “devi vincere” che squarcia l’Olimpico dopo il pareggio di Campagnaro (un bel regalo di fine avventura per il Maschio Angioino) mette i brividi anche per chi sta a casa. L’urlo di una tifoseria che esplode in un campo ostico e ostile merita forse qual cosina in più.
[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]