Bim bum bam, tre reti e la Roma va k.o. contro l’Inter, ormai incubo consolidato dei giallorossi. La sfida l’ha decisa, a suon di gol, Samuel Eto’o: è stato il camerunense il grandissimo protagonista, con la doppietta che ha portato in vantaggio prima l’Inter e sigillato poi il trionfo. Era proprio lui l’uomo dal quale ci si aspettava di vedere qualcosa di nuovo, il reale cambiamento visto che gli uomini erano rimasti gli stessi dall’ultima notte di gloria, quella di Madrid.
Samuel se l’era messo in testa da giugno, prima di partire per il Mondiale con il suo Camerun: “Quest’anno voglio giocare più vicino alla porta, voglio fare tanti gol”, non ha fatto altro che ripetere Samuel anche appena arrivato in ritiro americano con i compagni. Insomma, il messaggio era chiaro: lui, che è stato cannoniere assoluto per il Barcellona, a fare un altro anno di totale sacrificio sull’esterno, non ci sta. La dose di sacrificio c’è come c’è per tutti gli altri, ma Sammy vuole giocare più offensivo, vuole gonfiare la rete. E allora, tutti ieri si chiedevano: “Come farà Benitez?”, eppure ci è riuscito alla perfezione.
Samuel ha giocato per lunghi tratti sull’esterno, ma è stato sempre abilissimo nel tenere la posizione ed accentrarsi anche palla al piede al momento giusto. Ma per un attimo è tornato il brivido di aver restituito a Benitez il vecchio Eto’o, quello che l’anno scorso ogni tanto sbagliava il gol facile nel momento clou: quando Cassetti lo chiude a due centimetri da un gol fatto, sembra maledizione. Il camerunense però non si perde d’animo, continua a lottare alla sua maniera e sigla prima un gol che dimostra tutta la sua intelligenza calcistica, quando attacca lo spazio ‘chiamando’ l’assist alla perfezione bruciando tutta la difesa romanista, poi anche di sinistro beffa l’improbabile Lobont, tanto per arrotondare. Bisogna fare molta attenzione anche ad un altro particolare: Benitez non si è fatto scrupolo di lanciarlo, per diversi minuti, come prima punta, lasciando a Milito un compito quasi da rifinitore. E Samuel Eto’o, non ha tradito.
La forma ancora un po’ deludente del Principe ha fatto così spazio ad un ruolo più offensivo, quello che realmente vorrebbe, al Re Leone Eto’o, che non ha tradito. Questa prestazione di Samuel si tramuta quindi anche in un chiaro messaggio a Milito: con tutto il rispetto per uno dei più grandi centravanti del calcio mondiale, nessuno è indispensabile. Quindi, bisognerà che lavori tanto quanto sta facendo Eto’o da tempo per farsi trovare al meglio all’inizio del campionato e della Champions. Altrimenti, l’alternativa che fa concorrenza più di tutte è in casa e porta il numero nove sulle spalle: carbura al più presto, Diego, perché con la fame che ha, Eto’o quest’anno non fa sconti più a nessuno.
[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]