Il 2010 che sta per chiudersi non è stato per il Cagliari un anno particolarmente ricco di soddisfazioni. Dopo gli anni della stabilità targata Allegri, sono passati sulla panchina rossoblù, nel giro di 12 mesi, ben 4 allenatori. Allegri ha cominciato, e bene, l’anno, andando via via perdendosi per motivi che forse esulano dal solo calcio giocato e che ancora risultano poco chiari. Il duo Melis-Festa si è visto così chiamato a guidare la squadra per le ultime quattro partite di campionato, prima di lasciare il timone al grande ex, che andato via da bandiera, ha fatto il suo ritorno da tecnico vincente: Pierpaolo Bisoli. Le vittorie l’ex numero 4 rossoblù le aveva ottenute a Cesena, con un doppio salto, dalla Lega Pro alla A. Difesa imperforabile e contropiedi condotti alla velocità della luce. Il suo Cagliari, rinforzato rispetto alle stagioni precedenti, avrebbe dovuto spaccare il mondo. E invece dopo 12 giornate e due sconfitte casalinghe consecutive, contro Genoa e Napoli, anche Bisoli ha salutato, lasciando il campo all’ex commissario tecnico azzurro Donadoni. Il quale ha migliorato lo score del suo predecessore, ma non è riuscito a chiudere in bellezza un 2010 amaro per i colori rossoblù.
Il pagellone di questo 2010 parte ovviamente dalla difesa. Le chiavi della porta nel corso dell’anno sono passate da Marchetti ad Agazzi, quelle del reparto da Lopez, ritiratosi dall’attività agonistica, al giovane e sempre più determinante Astori. La crescita continua di Agostini, sempre in campo nello scorso campionato, ha avuto come seconda faccia della medaglia un Pisano quasi mai a disposizione del tecnico di turno, causa infortuni e continue ricadute. Il Cagliari ha avuto in tutto il 2010 un passivo di 51 reti. La peggiore prestazione, quantomeno in termini numerici, è stata la sconfitta di Genova, ad opera del Genoa, per 5-3, seguita dal perentorio 3-0 subito a Milano dall’Inter di Mourinho. Male nel girone di ritorno dello scorso campionato, bene, numeri alla mano, nel girone d’andata di quello in corso. Il lavoro di Bisoli è stato incentrato sopratutto sulla fase di non possesso, i risultati si sono visti. In positivo, solo 16 reti subite fino ad ora, e in negativo, solo 19 le reti segnate, di cui 8 figlie del Cagliari di Donadoni. Proviamo a dare, singolo per singolo, i voti al pacchetto arretrato rossoblù per il 2010.
Portieri
Marchetti 5,5 – C’è da giurare che vorrà dimenticare in fretta quest’anno solare. Poche le prestazioni di rilievo in maglia rossoblù (una però, strepitosa, nello 0-0 del San Paolo conto il Napoli) e un infortunio che l’ha tenuto fuori nelle prime partite dell’anno. Poi la Nazionale, l’esordio Mondiale che forse anche lui avrebbe volentieri evitato considerate le premesse puntualmente confermate dai fatti. E poi il cambio di procuratore e l’intervista galeotta che gli è costata il posto in squadra. Il 2011 sarà il suo anno. Quasi certamente lontano da Cagliari.
Agazzi 7 – Arriva a Cagliari nel mercato invernale del 2010. Esordisce prendendo tre scoppole dall’Inter di Mourinho, poi sfodera grandi prestazioni contro Parma e Bari. Aspetta il suo momento e, quando pareva ormai prossimo ad essere ceduto in prestito, si ritrova titolare, sopravanzando il portiere della Nazionale Marchetti. Non un cedimento in questo primo scorcio di stagione. Qualche errore tecnico si, ma sopratutto tante parate che hanno regalato spesso punti preziosi, è il caso di dirlo, alla sua squadra.
Vigorito 6,5 – Voto di fiducia al portierino sardo che ha giocato un tempo non sfigurando contro la Fiorentina. Per lui in questa stagione esperienza in prestito alla Carrarese.
Pelizzoli 6 – Due presenze in Coppa Italia, zero gol subiti dal Piacenza e tre dal Bologna. Un secondo portiere che potrebbe tranquillamente fare il primo e che in passato era stato designato come l’erede di Buffon.
Lupatelli 7 – E’ il voto che si merita per due anni in rossoblù nei quali ha avuto un ruolo determinante nella crescita e nell’adattamento alla Serie A di Marchetti. Si mette con professionalità al servizio della squadra e della società, non sfigurando quando viene chiamato in campo.
Difensori
Lopez 10 – Voto alla carriera in rossoblù. Anche perchè nel 2010 il campo l’ha visto poche volte. Prima un infortunio, poi il ritiro. E pensare che aveva iniziato l’anno nel modo migliore, segnando al 90′ il gol contro la Roma che avrebbe poi portato al pareggio di Conti due minuti dopo. Chissà, fosse stato in campo certe situzioni sarebbero state gestite meglio, nella passata stagione e in quella in corso. E’ mancata la figura del Capitano, silenzioso davanti alle telecamere ma sempre presente nel campo e nello spogliatoio. La speranza è che possa tornare al più presto in rossoblù, magari con un ruolo di raccordo tra squadra e società.
Pisano s.v. – Poco più di 10 presenze in tutto il 2010. Una perdita importante per la squadra che ne ha sofferto la mancanza. E un calvario per un lottatore come lui che vorrebbe esserci sempre. E’ tornato in campo nell’ultima apparizione di Cesena. A lui l’augurio più grande per un 2011 ricco di salute.
Canini 6,5 – E’ stato l’anno del definitivo rientro a pieno regime. Con prestazioni di rilievo anche nel ruolo per lui inusuale di terzino destro. Ha dimostrato di sapersi sacrificare per la maglia, e di essere un perno importante per costruire il Cagliari del futuro. Se cresce in concentrazione, può aspirare alla Nazionale. Non è inferiore ai Lucchini e ai Gastaldello.
Ariaudo 6,5 – Il giovane scuola Juventus sta crescendo. Ha grande spirito di sacrificio e grande duttilità. Ha giostrato in tutti e quattro i ruoli della difesa, senza mai sfigurare. Sta seguendo le orme lasciate da Astori nel percorso di crescita che l’ha portato dalla C alla Nazionale.
Biasi s.v. – Arrivato a Cagliari come pupillo di Bisoli, non vede mai il campo. Ha le valigie pronte, per lui possibile un ritorno a Cesena o in B, dove ha tanti estimatori.
Magliocchetti 5 – Gioca solo in Coppa Italia e i risultati, purtroppo, si vedono. Tutte e tre le reti subite dal Bologna sono figlie di suoi errori. Inizia l’anno a Trieste, dove non gioca praticamente mai in una squadra che retrocede in Lega Pro, salvo essere poi ripescata. Siamo sicuri che sia adatto a una rosa di A?
Marzoratti 5 – Un 2010 da incubo. Gioca malissimo, toccando il fondo nella sconfitta di Genova per 5-3. Peccato perchè lo scorso campionato lo aveva iniziato bene. Cellino non lo riscatta, mettendo 0 euro nella sua busta, così l’ex Primavera Milan fa mesto ritorno a Empoli, in B.
Perico 6,5 – Arriva dall’Albinoleffe con la fama di difensore goleador. Inizia come vice Pisano, poi, complici gli infortuni del terzino selargino, gioca fino a diventare un punto fermo e una chiave di gioco importante della squadra. Ricorda il primo Pancaro, forte fisicamente e in fase di spinta. Ha tutto per crescere e giocare un gran girone di ritorno.
Astori 7,5 – Se prima si parlava di crescita, ora occorre utilizzare la parola conferma. Difficilmente sbaglia la partita, e quando è in giornata non c’è avversario che regga il confronto. Abbina forza fisica a eleganza, è il leader nei palloni recuperati di tutta la massima serie perchè è forte nell’anticipo quanto nel tackle. E ha anche ottime statistiche per quanto attiene i palloni giocati, grazie a un piede sinistro da fare invidia a molti centrocampisti e attaccanti. Potenzialmente può superare Chiellini. Con l’interista Ranocchia potrebbe comporre una coppia Nazionale degna, in futuro, dei predecessori Nesta-Cannavaro.
Agostini 7 – Uno dei migliori nello scorso campionato, giocato dall’inizio alla fine senza mai perdere un minuto. All’inizio di questo campionato i primi scricchiolii con Bisoli, culminati nell’esclusione dalla trasferta di Verona. Poi la tregua e infine l’esonero del tecnico. Il vice capitano ha risentito del cattivo rapporto con il precedente allenatore, ma con Donadoni ha già dimostrato di essere pronto a riprendere possesso della fascia sinistra rossoblù con qualità e personalità.
[Niccolò Schirru – Fonte: www.tuttocagliari.net]