Ora che è finito, la parola può passare al campo. Avevamo tenuto in considerazione, nel nostro scorso appuntamento, come gli ultimi giorni di questa sessione di mercato sarebbero potuti essere decisivi per sovvertire e modificare le gerarchie calcistiche della stagione che verrà; ma è evidente come le ore ed i minuti prima del gong non abbiano intaccato lo strapotere di chi sta davanti rispetto a chi si troverà costretto a proseguire un affannoso inseguimento.
Al comando, manco a dirlo, c’è il Milan. Galliani e Braida si sono limitati ad amministrare una situazione di già vantaggioso strapotere rispetto agli avversari diretti, rintuzzando ogni tentativo di attacco attraverso degli accorgimenti che finiranno, a mio parere, per rivelarsi decisivi. Nessun fenomeno, chiariamo, né pedine in grado di spostare equilibri che già da tempo si sono impadroniti del nostro calcio, ma evidentemente non ce n’era neppure bisogno. Con Noverino in chiusura di mercato hanno fatto vedere come si agisce nella maniera corretta. Voto 9
La prima antagonista, ahiloro, è l’Inter di un Moratti che sembra sempre più quello del 2000, quello che non vinceva mai. La cessione di Eto’o, farà danni anche in difesa, visto che nessuno si guarderà più le spalle quando attaccheranno i nerazzurri. Zarate è un acquisto da censurare. Voto 6 di stima per Gasperini.
Non si discosta di molto nemmeno la Juventus, che oltre a non aver comprato nessun campione, è riuscita nella titanica impresa di non riuscire neppure a vendere i propri esuberi. Sarà dura amministrare un gruppo pieno di giocatori che sanno benissimo di non rientrare nel progetto. Anche quest’anno, non si vincerà nulla. Voto 6,5.
Chi si è mosso alla grande, invece, è il Napoli di De Laurentiis. Bigon ha fatto tutto ciò che era necessario per rinforzare un’impalcatura già competitiva. Ottimo il lavoro del ds, se ne vedranno i frutti con l’inizio della stagione. Aver tenuto tutti i campioni è una note di ulteriore merito. Voto 8,5.
La Roma è una squadra ambigua. Tantissima tecnica a centrocampo, molta qualità in più della scorsa stagione, ma pochissima consistenza e sostanza. Il tanto vituperato Borriello (assurdi quei 15 minuti che lo hanno fatto rimanere sul groppone di Sabatini) finirà per giocarne tante, e il caso Totti è stato gestito nella peggior maniera possibile. Voto 6.
Si sta molto meglio sull’altra sponda del Tevere, dove Lotito ha allestito una squadra competitiva e completa in ogni reparto. Cissè e Klose, nonostante l’età, sono due garanzie, ed il centrocampo è assolutamente all’altezza degli obiettivi biancocelesti. Voto 7,5.
Chi è lontano, in negativo, rispetto al passato, è invece il Genoa. Caracciolo non è all’altezza della situazione, in una squadra nuova manca il riferimento principale. Voto 6.
Nonostante i tanti cambi di Pozzo, è una squadra che sa sempre il fatto suo. Mi riferisco all’Udinese, che può contare sul valore aggiunto del proprio mister. Guidolin è un allenatore che sa bene come impostare la squadra e sono convinto che sentiremo presto parlare di nuovi Sanchez e nuovi Inler. Voto 7.
Male la Fiorentina. Cassani è l’unico acquisto di spessore di una campagna acquisti fatta per tappare dei buchi con nomi non all’altezza della situazione. Il disamore della proprietà potrebbe risultare decisivo. Voto 5,5.
Il peggio però, sta di casa a Palermo. Zamparini deve spiegare come può licenziare Pioli ad una manciata di giorni dal via, e soprattutto cosa può pretendere da un allenatore cui vende i migliori senza sostituirli. Prevedo tempi duri per i rosanero. Voto 4,5.
L’Atalanta sopperisce con la bravura del suo direttore generale, Pierpaolo Marino, all’handicap in classifica. È evidente che non sarà una stagione facile, ma sono fiducioso sul fatto che i nerazzurri potranno festeggiare una salvezza anche agevole al termine della stagione. Voto 6,5.
Tanti prestiti, ma tutti di valore. Un plauso al Lecce e a chi lo ha allestito, con quel budget era davvero difficile fare qualcosa di più. Voto 6.
Il Siena ha tirato su una squadra discreta, interessante in tutti i reparti, anche se sarà dura salvarsi prima del tempo. La sofferenza, però, fa parte del Dna di questa squadra, e ci sono tutti gli ingredienti per affrontarla nel migliore dei modi. Voto 6,5.
Un 6 di stima va anche all’operato di Novara e Chievo. I piemontesi meritano la sufficienza per quanto fatto una stagione fa, mentre Sartori e company sanno bene come barcamenarsi nelle difficoltà. Sono fiducioso.
Tra i presidenti vulcanici è impossibile non annoverare Massimo Cellino. A differenza di Zamparini, però, le rivoluzioni le fa per tempo e riesce sempre a centrare il suo obiettivo. Voto 6,5.
Mi è piaciuto parecchio il mercato del Parma. Floccari non sarà un fenomeno, ma per le ambizioni dei gialloblu va più che bene. Il resto dell’impalcatura era già stata allestita da tempo e con le dovute proporzioni sia tattiche che tecniche. Voto 7.
Una delle regine della sessione, è però certamente il Cesena di Campedelli. Sono stati fatti degli investimenti incredibili per la piazza romagnola, i tifosi non possono che essere entusiasti della stagione che andranno ad affrontare. A differenza di altri, sanno anche scegliere quando è giusto limitare i danni in fase di cessione. Voto 7,5.
Chiudo con il Bologna ed il Catania. I primi hanno tenuto Ramirez pur non facendo molto altro, rivoluzioni dirigenziali a parte. Ciò che serve per meritarsi uno stiracchiato 6-.
Gli etnei, anche grazie a Lo Monaco, riescono sempre a trovare la quadratura del cerchio e a sorridere a fine stagione. Un bel 6,5 non lo toglie nessuno.
[Luciano Moggi – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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