Cari amici genoani, iniziamo il secondo tempo di questo derby di bilancio, affrontando subito il tema degli investimenti effettuati da Genoa e Sampdoria.
Quale parco giocatori vale di più?
Confrontiamo i dati netti esposti nei bilanci per capire il valore delle rose delle due squadre cittadine.
Genoa | Samp | |||
2009 | 2010 | 2009 | 2010 | |
Diritti Giocatori di proprietà | 94.120 | 107.896 | 43.975 | 42.331 |
Compartecipazioni | 11.726 | 16.330 | 824 | 622 |
Valore netto giocatori | 105.846 | 124.226 | 44.799 | 42.953 |
Dalla tabellina creata prendendo spunto dai bilanci 2010 depositati dalle due società, si evince chiaramente che il parco giocatori del Genoa “vale” quasi tre volte tanto quello del Doria. Il valore del parco calciatori si ottiene sottraendo dal costo d’acquisto dei giocatori (investimento) le quote di “ammortamento” calcolate sulla durata del contratto. Esempio banale: una società compra un attaccante a 10, con un contratto di 5 anni, per 1 milione lordo di stipendio. Il costo del diritto alla prestazione di 10 sarà spalmato (ammortamento) su 5 anni (e il valore contabile diminuirà di 2 ogni anno sino ad azzerarsi a fine contratto). All’ammortamento annuo dovremo aggiungere lo stipendio. Il giocatore costa nel complesso 3 (2+1) ogni stagione, per 5 anni.
Attenzione! Il Valore di bilancio della rosa non rispecchia necessariamente il valore “calcistico”. Pensate che il portafoglio giocatori del Milan è di circa 100 milioni, più o meno lo stesso valore del Grifone. Perché? Perché il Milan ha giocatori sotto contratto da molti anni il cui costo è stato tutto ammortizzato.
E’ comunque indicativo notare che il Genoa spende pesantemente in giocatori. Il valore netto della rosa è aumentato di 18 milioni di euro solo nel 2010, che significa un investimento di quasi 50 milioni di euro. Il valore netto di cartellini e compartecipazioni era aumentato nel 2009 di circa 30 milioni. Il Grifone ha praticamente raddoppiato il proprio parco giocatori, passando da un valore netto nel 2008 di circa 77 milioni ai 124 milioni del 2010.
Doveroso rimarcare quanto il Vecchio Balordo abbia impiegato nel vivaio in questi anni ha. Siamo arrivati a 7 milioni di euro netti nel 2010. Anche in questo caso si tratta di investimenti continuativi e in crescita negli anni. Ovviamente un parco giocatori più importante si traduce in costi di mantenimento elevati. Il Grifone ha speso nel 2010 82 milioni di euro tra ammortamenti e stipendi dei tesserati, contro i 53 del Doria.
Da questo derby di bilancio possiamo trarre alcune conclusioni.
Genoa e Samp hanno avuto incassi abbastanza simili, con una prevalenza a favore del Genoa a parità di piazzamento. Le entrate sono comunque dipendenti dai diritti televisivi e molto sensibili al piazzamento in campionato e alla partecipazione alle coppe europee.
Il Genoa è molto aggressivo sul calciomercato: compra vende, compra vende. I soldi incassati sono però integralmente investiti su nuovi giocatori. La crescita del patrimonio giocatori è stata esponenziale negli ultimi anni. La Samp ha avuto una politica più conservativa, in termini di calciomercato; anche senza questa componente, mantiene numeri da squadra importante di Serie A.
In conclusione credo che il Genoa vinca questo derby di bilancio in termini di investimenti. Vero è che la crescita è stata finanziata in prevalenza tramite importanti cessioni, non sempre ripetibili. Il Grifone è in qualche modo obbligato a vendere per mantenere questi numeri da grande squadra. La Sampdoria affronterà la Serie B, con un ovvio crollo delle entrate: il danno è di circa 30 milioni. La struttura di bilancio del Doria tuttavia sembra più snella e flessibile, grazie a una gestione molto oculata. Vero è che questa politica rischia di essere pericolosa per il risultato sportivo (come in effetti è successo). Certi exploit sono difficili da ripetere, tanto quanto le cessioni clamorose di giocatori.
C’è però un comune denominatore tra le due squadre. Entrambe alla fine chiudono in perdita. Gli azionisti di riferimento sono chiamati più o meno ogni anno a ricapitalizzare. In fin dei conti, Preziosi e Garrone devono sempre passare a saldare il conto del “giocattolino calcistico”.
[Federico Santini – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]