ROMA – Partita cominciata nel migliore dei modi dalla squadra di Reja che come aveva annunciato in conferenza stampa ha messo in campo una Lazio motivata che soprattutto nel primo tempo ha avuto il predominio totale del terreno di gioco, complice anche la scelta di Ranieri di schierarsi con una formazione molto statica. Nonostante la grande mole di gioco prodotta la Lazio non è però riuscita a sbloccare il risultato dando l’opportunità alla Roma di riorganizzarsi nell’intervallo. Nella seconda frazione infatti, benché i biancocelesti abbiano continuato a mantenere il pallino del gioco, i giallorossi hanno avuto un altro atteggiamento e grazie a due episodi, un calcio di rigore ed un rimpallo, è riuscita a portarsi in vantaggio per due volte rendendo vano il primo gol in un derby di Hernanes.
Resta il rammarico per la formazione di Reja di non essere riusciti a raccogliere i frutti di quanto seminato in questa partita giocata sicuramente meglio degli avversari, ma come spesso accade nel calcio se non riesci a concretizzare prima o poi vieni punito. Il tecnico goriziano non riesce così a sfatare il tabù derby ma può comunque ripartire dalla buona prestazione complessiva della sua squadra alla quale è mancato “solo” il gol e quella mezza rovesciata di Floccari che ha sfiorato l’incrocio dei pali grida ancora vendetta.
LE FORMAZIONI – Per la Lazio confermato il 4-3-1-2 ed alla fine Reja ha deciso di dare fiducia all’eroe di domenica Kozak che affianca Zarate davanti. Dietro di loro il brasiliano Hernanes che ha vinto il ballottaggio con Mauri per occupare il ruolo di trequartista con le spalle coperte da Ledesma, Brocchi e Gonzales. La difesa è quella titolare con l’unica eccezione del preannunciato utilizzo in porta di Berni. Anche Ranieri schiera un 4-3-1-2 ma con un inedito assetto decisamente muscolare con l’utilizzo in difesa di 3 centrali Mexes, Juan e Burdisso, con quest’ultimo impiegato come laterale di destra e Riise a completare il reparto davanti al recuperato Julio Sergio. Sorpresa anche in attacco dove la scelta è caduta sulla potenza e sui centimetri del tandem Adriano-Borriello con Vucinic e Menez in panchina. A centrocampo infine trovano spazio Brighi, De Rossi, Greco preferito a Perrotta, e Simplicio a fare da raccordo con le punte
LA CHIAVE – Se in una partita come questa, nella quale almeno per 75’ c’è stata una sola squadra in campo, alla fine a vincere sono gli avversari non possono che essere stati gli episodi a decidere la gara. La Roma ha sofferto, e anche tanto, le incursioni sulla sinistra di Zàrate sul quale la marcatura di Burdisso ed il costante raddoppio di Mexes non sono bastati ad arginare l’argentino che ha più volte cercato Kozak in area. La rete tuttavia non è arrivata e sui pochi capovolgimenti di fronte che si sono registrati esclusivamente nel secondo tempo, la Roma ha trovato un calcio di rigore per un tocco di mano di Lichtsteiner in area ed un incredibile rimpallo che ha lasciato Simplicio nelle condizioni di mettere il pallone alle spalle di Berni.
LA LAZIO – La squadra di Reja è stata assoluta padrona del campo nella prima frazione di gioco mantenendo costantemente il possesso del pallone e dell’iniziativa affacciandosi più volte in area romanista soprattutto sull’asse Zàrate-Kozak, con l’argentino che largo a sinistra, pur intestardendosi in alcuni casi nelle sue azioni personali, è sempre riuscito a saltare l’uomo ed a cercare in area i movimenti del ceco, autore di’ottima partita visto che da solo è riuscito a tenere in apprensione tutta la retroguardia giallorossa. Tuttavia la squadra di Reja non è riuscita ad arrivare in maniera decisa alla conclusione se non con una parata sulla linea di Julio Sergio su Juan nel disperato tentativo di anticipare Kozak e con una punizione di Hernanes in chiusura di primo tempo.
In apertura di secondo tempo con il rigore concesso alla Roma realizzato da Borriello c’era il rischio di un crollo psicologico ma la squadra di Reja ha trovato la forza per reagire immediatamente trovando grazie ad uno spunto di Zàrate un calcio di rigore che Hernanes ha realizzato con estrema freddezza. La Lazio ha così ricominciato a macinare gioco ma proprio nel momento in cui sembrava potersi portare in vantaggio e completare la rimonta è arrivato inaspettato il gol di Simplicio che ha di fatto deciso il match. A niente sono serviti infatti gli inserimenti di Floccari, subentrato ad un esausto Kozak appena due minuti prima il gol della Roma, di Bresciano e di Mauri, visto che la Lazio, come già successo nel primo tempo, ha continuato a proiettarsi in avanti sfiorando la rete ma non riuscendo a raggiungere l’obiettivo.
LA ROMA – Primo tempo totalmente passivo della squadra di Ranieri apparsa rinunciataria, preoccupata solo di contenere gli avversari e che oltretutto si è preclusa la possibilità di ripartire in contropiede affidandosi in avanti alla potenza ma soprattutto alla staticità del duo di attacco Borriello-Adriano. Il secondo tempo con l’ingresso di Vucinic e Menez entra in campo un’altra Roma sicuramente più intraprendente e che ad una delle sue prime incursioni offensive della partita riesce a procurarsi il terzo calcio di rigore stagionale in un derby passando così in vantaggio. L’immediato pareggio della Lazio ha raffreddato gli animi della squadra di Ranieri che non ha più fatto niente fino al rocambolesco e fortunoso rimpallo che ha mandato in porta Simplicio e che ha permesso alla squadra di Ranieri di portarsi ancora in vantaggio e di guadagnarsi il passaggio del turno visto che nonostante l’assalto finale la Lazio non è riuscita a pareggiare i conti.
[Marco Ercole – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]