CATANIA – Ennesimo appuntamento con l’intervista al nostro “19esimo convocato”, personaggio misterioso che risponde al nome (anche qui fantasioso) di Edmondo Cataña. Anche questa settimana, purtroppo, gli toccherà commentare la cocente sconfitta contro il Cagliari di Ibarbo. Vediamo cosa ci ha detto:
Ben ritrovato Edmondo. Partiamo subito con le noti dolenti: Catania-Cagliari, a detta di molti, è stata la più brutta partita stagionale del Catania. È d’accordo con questa definizione?
Buongiorno ai lettori di Mondocatania.com. Guardate, io non credo che Catania-Cagliari sia stata la più brutta tra le più brutte, ma una delle tre partite funeste della nostra squadra. Le altre due sono state Catania-Chievo e Catania-Siena alla prima. Vi faccio questi paragoni perché tutte e tre le partite sono accomunate da un dato oggettivo: i nostri hanno disputato la cosiddetta partita del “tanto prima o poi segno”, ovvero eravamo convinti che da un minuto all’altro avremmo sbloccato il risultato in nostro favore ma così non è stato. Abbiamo giocato con troppa sufficienza, non possiamo smentirlo.
C’era una volta un fortino chiamato Massimino. Adesso cosa è successo?
Le ragioni sono difficili da capire: possiamo benissimo ripetere che “ogni partita fa storia a sé”, ma è una frase fatta che lascio a certi “grossi” giornalisti. Ogni partita sarà pure diversa da un’altra, ma se si ripetono sempre gli stessi errori diventa una fotocopiatrice impazzita. Nonostante ciò dobbiamo guardare avanti e anzi scherziamoci su: adesso possiamo dire che l’unico fortino rimasto a Catania è quello che è situato a piazza Palestro!
Il nostro Catania è anche uno specialista in lanci di giocatori…avversari. Con il Siena lanciammo l’allenatore Sannino, con il Chievo abbiamo fatto resuscitare Pellissier, con il Milan ritornò al gol Robinho, e nella partita con il Cagliari è esploso Ibarbo. Catania fonte miracolosa?
Sembra proprio di si. E questa è una caratteristica (anche scherzosa) che ci portiamo addosso da diversi anni: ricordate del cagliaritano Nenè che ci fece una tripletta? Oppure di Poulsen che contro il Catania mise a segno l’unico gol della sua carriera italiana? Il Catania porta decisamente fortuna e spero che ne porti anche a questo giocatore Ibarbo, perché il precedente di Poulsen non è proprio rassicurante…
Guardare avanti ci ha detto. Ci saranno novità?
Le novità bisogna chiederle al mister, persona estremamente preparata. Io vi posso proporre alcune delle mie idee: innanzitutto bisogna cambiare il modulo: in molti vorrebbero il 4-3-3 ma c’è da dire che anche in molti hanno esaltato il 3-5-2. Io penso che non esista un modulo definitivo in questo Catania: quando hai ben 30 giocatori che possono giocarsi un posto da titolare credo che il modulo debba venire adattato in base ai disponibili. Il 3-5-2 prevede un giocatore alla Izco: se lui non c’è diventa inutile adattare qualcuno altro. Ma la vera cosa da cambiare in questo Catania, come ho già detto, è la motivazione: dimentichiamoci del Massimino invalicabile.
Lei ha parlato dei 30 giocatori. Il mercato si avvicina, si avvicina pure un profonda “tosatura” della rosa del Catania?
Parlare di tagli è sempre una cosa dolorosa: basta guardare cosa sta succedendo con le manovre economiche della nostra politica. Ma i tagli nel calcio non sono poi così gravi come nella vita “reale”: penso che almeno 4 o 5 giocatori del Catania debbano cambiare squadra per cercare una continuità lavorativa. I nomi sono quelli che circolano sulla stampa anche se, fosse per me, non cederei proprio nessuno: ritengo ancora che questi 30 ragazzi in rosa siano tutti validi.
Parliamo del mondo…al di fuori del Catania. Ci dica le sue considerazioni su questo campionato
Delle quattro di testa non mi sorprende proprio nessuno: Milan e Juve lotteranno per lo scudetto fino alla fine, l’Udinese è, a mio parere, il gruppo più affiatato della serie A e la Lazio ha fatto una campagna acquisti faraonica. Semmai mi sorprendono, in negativo, Roma e Inter: i giallorossi sono ancora senza un’identità di squadra e sperano ancora nella resurrezione di Totti, l’Inter sembra essersi smarrita proprio quando era diventata la più forte squadra del cosmo dopo il Barcelona. Del resto del gruppone non mi sorprendono le posizioni di nessuno e neanche del nostro Catania (ecco che di nuovo il nostro Edmondo finisce col parlare del Catania. Quanto è difficile far divagare il nostro amico dal suo argomento preferito!…Ndr)
Abbiamo capito l’antifona. Torniamo a parlare del Catania in chiusura della nostra intervista. La prossima in casa sarà il derby: Catania e Cataña già entrati in questo clima?
Ovviamente è la partita per eccellenza per il mondo catanese. Vincerlo, come ci è capitato spesso recentemente, sarebbe qualcosa di magnifico, indescrivibile. Anche se questo clima da derby in città già si sente io preferisco concentrarmi sulla prossima contro l’Atalanta. Anche perché arrivare al derby con gli stessi punti dei nostri cugini… sarebbe spacchiusu!
[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]
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