FORMELLO – “Ha giocato quasi 80 partite nell’ultimo anno, è normale che possa avere delle pause”, spiega candidamente Reja, “Io stanco? Macché, sono giovane”, risponde indirettamente qualche ora più tardi Hernanes.
E’ il botta e risposta a distanza tra tecnico e Profeta, è il quesito principale in vista della prossima trasferta nella calda Catania, è il tema che di fatto apre la settimana di lavoro della Lazio. Dopo aver scontato il turno di squalifica, domenica al “Massimino” tornerà a disposizione Stefano Mauri (l’affaticamento muscolare è totalmente smaltito) e con lui anche i dolci problemi di scelta sulla trequarti di campo: “Per fare punti pesanti in Sicilia serve una prestazione molto simile a quella di Napoli”, ha sottolineato ieri il tecnico goriziano, che al San Paolo relegò in panchina il brasiliano, affidando le chiavi delle ripartenze capitoline al brianzolo. Fiducia ripagata con un gol ed il solito moto perpetuo scardina difese. Una settimana più tardi, il talento di Recife “vede e rilancia”, siglando il suo nono centro stagionale ed impreziosendo il ritorno al quarto posto con le usuali giocate d’alta classe.
Ed ora, torna d’attualità il ballottaggio? E’ più che lecito domandarselo, soprattutto se Reja decidesse di confermare il consolidato assetto da trasferta (ma non solo) che ha contraddistinto gran parte del campionato, il 4-2-3-1. Disponendo i due mediani davanti la difesa (Brocchi-Ledesma, Matuzalem ha altri due turni in sospeso con la giustizia sportiva), i tre trequartisti e l’unico riferimento offensivo (malgrado la rete di domenica, ancora più Zàrate che Floccari), la sola modalità con la quale i due “gemelli diversi” potrebbero convivere presupporrebbe il decentramento del brianzolo su una delle due corsie esterne. Magari sulla sinistra al posto di Sculli, come suggerirebbe la prima partitella della settimana, nella quale l’ex genoano e Mauri sono stati schierati in modo speculare in due squadre opposte. Meno corsa ed applicazione tattica e più qualità nelle rifiniture ed inserimenti senza pallone. Sarebbe la soluzione che permetterebbe ad Hernanes di salvaguardare la sua maglia da titolare sulla trequarti, anche se i fatti dimostrano che difficilmente Reja fa a meno del suo numero 77.
IPOTESI PIU’ SPREGIUDICATA, 4-3-1-2 IN TRASFERTA – Più difficile la conferma del 4-3-1-2, utilizzato nel primo tempo con i ducali. In questo contesto tattico, Mauri si posizionerebbe nel ruolo a lui consono di mezz’ala mancina, mentre il numero 8 di Recife sarebbe confermato come vertice alto di un rombo mediano, completato da Brocchi (sul centro-destra) e Ledesma (vertice basso). In questo caso, resterebbe ai box, oltre a Bresciano, il Tata Gonzalez, mentre come seconda punta Sculli dovrebbe “difendersi” dalla concorrenza di Floccari. Spregiudicato ed improbabile: sfogliando i tabellini appare evidente la diffidenza di Reja nel proporre questo atteggiamento lontano da Roma.
“La condizione fisica sarà il fattore predominante, nel rush finale gioca solo chi è al top”, ha spiegato Reja, che faticherà non poco a rinunciare al Profeta, malgrado i precedenti negativi. Negli ultimi 6 mesi è diventato suo malgrado l’emblema di una Lazio che fatica maledettamente a raccogliere punti in trasferta. Se si esclude il blitz esterno di due mesi fa a Brescia, per rintracciare l’ultimo successo bisogna tornare indietro al 31 ottobre, quando l’euro-gol di Dias sbancò Palermo. Queste ed altre considerazioni hanno animato la ripresa della preparazione di questo pomeriggio (iniziata alle 15,10 dopo la classica riunione tecnica post-gara), quando è iniziata l’ennesima settimana votata alla pre-tattica.
RADU E’ RECUPERATO, SI RIVEDE DIAKITE’ – In attesa di concedere ulteriori indicazioni tecnico-tattiche, Reja può sorridere per la rinnovata abbondanza che colpirà anche la difesa, dove, oltre a Biava, tornerà abile ed arruolabile anche Stefan Radu. Come previsto, ieri il romeno è tornato ad allenarsi regolarmente con il resto del gruppo, con il quale ha svolto anche la parte tecnica dell’allenamento. E’ il segnale che la lesione muscolare che l’ha fermato oltre tre settimane fa è clinicamente superata: ora avrà un’intera settimana per effettuare un ricondizionamento atletico: contro il Catania riprenderà il suo posto sulla fascia sinistra (anche se ieri è stato provato al centro), che nelle ultime tre giornate è sta occupata da Garrido.
Con Lichtsteiner e Dias, tornerà, dunque, il quartetto titolare. Ma le buone notizie nella retroguardia non sono finite, perché finalmente è tornato ad allenarsi sul campo anche Mobido Diakitè, completamente fermo da inizio marzo a causa di una frattura da stress. Ieri, il francese ha alternato un lavoro differenziato sul campo con una sessione personalizzata in palestra. Per riaverlo in pianta stabile nel gruppo saranno necessari almeno altri 10-15 giorni.
DOPPIETTA PER ROCCHI, ORA L’ATTACCO E’ AL COMPLETO – E’ definitivamente terminata, invece, l’attesa di capitan Rocchi. Dopo oltre quattro mesi di buio, domenica il bomber veneto tornerà regolarmente nell’elenco dei convocati. Clinicamente il ginocchio è guarito, è da oltre 10 giorni che si allena regolarmente, sperava in una chiamata già con il Parma, ma in accordo con lo staff sanitario Reja ha deciso di preservarlo per un’altra settimana. Ieri si è messo in mostra, in particolare nel corso della partitella in famiglia in cui ha realizzato una doppietta festeggiata dai compagni. Floccari è tornato al gol, Zàrate è in ottima condizione, Kozak scalpita, Tommy-gol è uscito dal tunnel: l’attacco biancoceleste è al completo per la volata Champions. La ripresa è fissata per questa mattina alle ore 10,30.
[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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