Dal problema della preparazione dopo lo stop allo sconvolgimento atletico che potrebbe portare il piano B della Uefa
Con la fase 2 tante sono le cose a cui il calcio deve pensare una però spaventa più di tutti qualora si tornasse a giocare, la forma fisica. È sicuramente un argomento molto scottante e anche molto delicato. Se è vero come è che quasi tutte le squadre alla spicciolata stanno tornando ad allenarsi dopo due mesi di stop è anche vero che il ritorno potrebbe riservare delle brutte sorprese.
Sappiamo che ad inizio campionato le preparazioni sono diverse, esistono quelle per le squadre impegnate nei preliminari delle coppe europee, esistono quelle per le squadre che si devono salvare, ed esistono quelle preparazioni per le squadre top che danno all’inizio del campionato delle reazioni alcune volte contro tendenti e altre straordinarie.
Mai però ci siamo trovati a dover fronteggiare uno stop di due mesi all’interno di un anno. Lo stop programmato del campionato 2018-2019 dal 29 dicembre 2018 al 20 gennaio 2019 non portò a riflessi immediati perché era comunque atteso ma è noto che le grandi all’inizio possono stentare come fu per il Napoli quest’anno, dove un inizio stentato si è trasformato in un campionato orripilante.
Questo stop di due mesi con un ricondizionamento del tutto nuovo potrà per certi aspetti cambiare se non invertire alcune tendenze: squadre ad esempio con una media età alta potranno risentire dello stop di più di squadre con una media bassa. Tutto ciò è al vaglio dei preparatori atletici delle squadre che dovranno reinventare una preparazione per riportare le squadre ad una condizione ottimale senza per ora lavorare in modo collettivo.
Per molti atleti potrebbe essere lo spunto per un lavoro serio e non condizionato da nessun fattore di distrazione come le tournée d’estate per altri invece questo stop potrebbe diventare fatale, ad esempio per i soggetti a grosso rischio di infortuni.
Altri però gioiranno per la possibilità di recuperare atleti con infortuni che avevano messo a rischio estremo la stagione. Ora potremmo chiederci, con il piano B della Uefa che oggi è stato menzionato e che secondo indiscrezioni potrebbe essere l’idea di riallineare i calendari fino al Mondiale del 2022 facendo iniziare il prossimo campionato a dicembre e con la possibilità di giocare le coppe ad autunno, come potranno ovviare i preparatori atletici a questo sconvolgimento epocale della stagione? Come reagiranno i muscoli ad uno stop and go così nuovo? Questo sarà un dibattito inquietante per i preparatori atletici ma anche per i tifosi che si troveranno squadre riposate ma anche infiacchite.
Questo dilemma lo potremo vedere solo quando tutta questa pandemia sarà un ricordo, uno spiacevole incubo da chiudere per sempre nel cassetto.