Il ritorno di Lucio, l’evoluzione di Ranocchia: buone nuove in difesa

213 0

Il gladiatore è ai nastri di (ri)partenza. Assente dal 30 gennaio, giorno dell’esaltante ribaltone contro il Palermo, Lucio oggi ha svolto il suo primo allenamento completo ad Appiano Gentile. Segno tangibile che lo stiramento all’adduttore breve della coscia destra, che lo ha tenuto quasi un mese fuori dai giochi, è ormai un triste ricordo.

Il difensore brasiliano sperava di rientrare a Firenze, ma nel migliore dei casi dovrà accontentarsi di un rodaggio pre-Champions League contro il Cagliari. La sfida contro il Bayern è troppo importante per rischiare una sua ricaduta forzando i tempi. Ecco dunque che la retroguardia nerazzurra, orfana per quattro partite della coppia impermeabile Lucio-Samuel, artefice della Tripletta della scorsa stagione, riabbraccia l’unico tassello recuperabile (Samuel ha concluso anzitempo la stagione), proprio il giorno dopo la vittoria di Firenze che ha (finalmente) esaltato le doti di Andrea Ranocchia.

FRESCHEZZA E FISICITA’ – Il difensore arrivato dal Genoa, dopo qualche prestazione sufficiente, ha sfoderato una grande prova di carattere e personalità, tenendo in piedi la baracca interista nel momento di maggiore difficoltà contro la Fiorentina. Il suo salto di qualità ha dato anche una spinta al collega di reparto, Cordoba, che fino a ieri sembrava vivere un periodo di palese involuzione. Adesso, con il rientro di Lucio, la difesa nerazzurra dovrebbe guadagnare in freschezza e qualità, oltre che in centimetri, gli stessi che a Torino contro la Juventus sono mancati nel corpo a corpo con Toni e Matri. Dal giorno dell’infortunio del numero 6, l’Inter è scesa in campo quattro volte, tre in campionato e una in Tim Cup. La porta di Julio Cesar (assente solo a Napoli) è rimasta inviolata in due circostanze (proprio contro i partenopei e a Bari, il cui attacco è l’ultimo del torneo), mentre ha patito contro la Roma e si è fatta impallinare nel big match con la Juventus.

SBILANCIAMENTO TATTICO – Un bilancio onorevole, probabilmente migliore rispetto a quello impietoso dall’arrivo di Leonardo: 10 reti subite in 6 partite, in perfetta linea con i trascorsi pre-leonardiani sotto la guida di Benitez. In altre parole, i numeri dicono che anche con Lucio in campo la difesa interista ha sofferto non poco, finendo spesso nelle grinfie di attacchi ben organizzati e abili a sfruttare lo sbilanciamento tattico nerazzurro. Con Leonardo, in particolare, è evidente come l’obiettivo primario sia quello di attaccare e mantenere alto il baricentro, tendendo però così a lasciare scoperti i difensori centrali. Atteggiamento che li ha portati sovente a trovarsi in debito d’ossigeno. I veri problemi, neanche a dirlo, sono iniziati con l’infortunio al ginocchio di Samuel, che ha lasciato orfano il gemello Lucio, privandolo di una buona dose di sicurezza.

MAGGIORI GARANZIE – Lo stop del brasiliano, poi, ha creato ulteriori disavanzi che hanno messo in difficoltà l’intera retroguardia, costringendo Leonardo a lanciare nella mischia, senza troppi complimenti, il neo acquisto Ranocchia e ad affidargli un ruolo delicatissimo per un ‘esordiente’. C’è voluto del tempo e qualche tirata d’orecchie, ma oggi il nazionale azzurro sembra aver acquisito la sicurezza che lo ha imposto al panorama calcistico già la scorsa stagione con la maglia del Bari. Dopo questa fase di rodaggio, il ritorno di Lucio al suo fianco sarà un’ulteriore spinta per il salto di qualità che ormai è prossimo. E di tutto ciò beneficerà la squadra, che pur mantenendo un profilo aggressivo e tendenzialmente offensivo, potrà godere di una coppia di centrali finalmente affidabile. E lo stesso Julio Cesar è pronto a dire grazie.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]