Il senso dei nostri patimenti

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Livorno – Quando accadono drammi come la tragedia accaduta a Piermario Morosini viene naturale farsi molte domande. Domande sul destino, sulla vita e i suoi enigmatici disegni, ed anche su Dio, perché non ci si può non chiedere come sia possibile che un giovane ragazzo come Piermario, con una terribile situazione familiare alle spalle (orfano di entrambi i genitori, un fratello suicida, una sorella disabile in un istituto, ndr), debba essere strappato così a questo mondo in un triste sabato pomeriggio di inizio primavera. Allora, di fronte a certi eventi, tutto perde senso.

Perdono senso i nostri patimenti, le nostre critiche alle prestazioni della squadra, alle politiche societarie, i nostri sciocchi editoriali. Come perdono senso le nostre sofferenze calcistiche, l’attendere il giorno della partita, il piacere di andare allo stadio. E allora, in questi casi, solo il silenzio ci può aiutare e la speranza che una vita di sofferenze come quella di Morosini sia compensata da una pace che forse esiste, o forse no, ma nella quale abbiamo comunque bisogno di crederci un po’ tutti. Riposa in pace, angelo. Non ti dimenticheremo.

[David Mosseri – Fonte: www.amaranta.it]