Prime sei della classe, tridenti d’attacco ai raggi x. Ecco le statistiche pure delle reti realizzate dai giocatori che, all’interno del settore offensivo, hanno disputato più partite.
MILAN (25) – Robinho 6, Ibrahimovic 11, Pato 8
NAPOLI (24) – Hamsik 7, Lavezzi 4, Cavani 13
INTER (21) – Stankovic 4, Eto’o 12, Milito 5
JUVENTUS (18) – Krasic 5, Quagliarella 9, Iaquinta 4
ROMA (17) – Menez 2, Vucinic 6, Borriello 9
LAZIO (16) – Hernanes 5, Zarate 4, Floccari 5
Il tridente del Napoli è secondo numericamente soltanto a quello rossonero, al netto di una doverosa precisazione: Robinho ha trovato gran parte dei suoi gol giostrando da seconda punta, in concomitanza dell’assenza di Pato per infortunio (inserendo chi ha giocato da trequartista, Seedorf, il primato spetterebbe agli azzurri). Non parliamo quindi di tridente puro, come invece nel caso del Napoli: Hamsik, Lavezzi e Cavani giocano strutturalmente insieme.
Il primo parte da centrocampo, dove aiuta la squadra in fase di possesso ed interdizione, e si inserisce in zona gol con i tempi che lo hanno reso un centrocampista unico nel panorama mondiale. Lavezzi svaria sul fronte d’attacco non concedendo punti di riferimento agli avversari; più di ogni cosa dà velocità ed accelerazioni alla manovra, è l’uomo che crea effettivamente la superiorità numerica seppur al costo di qualche gol in meno. Tanto per i gol problemi non esistono: ci pensa Cavani. Il Matador è quanto mancava a Napoli da oramai un po’ di anni: un esecutore spietato che segna in tutti i modi e che alle reti aggiunge qualità, tecnica, corsa, sacrificio e copertura. L’attaccante perfetto, per intenderci, un cyborg.
Il dato che eleva ulteriormente la riflessione proposta è l’età del tridente partenopeo: 71 anni in tre, per una età media di 23,6 anni. Una statistica non riscontrabile in alcun avversario e che determina delle potenzialità di crescita illimitate. Si tratta di tre giocatori giovani, nella fase esplosiva della propria carriera, che per caratteristiche si integrano perfettamente; hanno la possibilità di consacrarsi insieme e di affinare nel tempo un’intesa già abbastanza collaudata.
In questo senso appare chiaro il progetto di crescita nel tempo predicato dal presidente Aurelio De Laurentiis; la piazza chiede rinforzi ed ulteriori risorse in altri settori di campo non perché sfiduciata dall’operato della dirigenza azzurra, quanto perché ci si è resi conto che il salto di qualità può arrivare prima del previsto. I numeri evidenziati dicono quest’anno, perché no. L’ottima classifica attuale fa l’occhiolino ad un buon impianto di squadra, che necessita soltanto di essere perfezionato.
Hamsik-Lavezzi-Cavani non ha pari, sono i numeri a dirlo, non solo gli occhi o i cuori. L’intensità ed il ritmo della squadra di Mazzarri sono riconosciuti unanimemente dagli addetti ai lavori. Uno sforzo da parte della società e la consapevolezza di essere grandi: i due ingredienti per continuare a volare.
[Massimiliano Bruno – Fonte: www.tuttonapoli.net]