Il verdetto di Fiorentina-Palermo: i rosanero stanno crescendo

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Alcune partite accendono gli animi dei tifosi per un goal spettacolare, altre per l’intensità di gioco, altre perché sono state segnate da sviste arbitrali a dir poco imbarazzanti. Fiorentina-Palermo è stato tutto questo: goal bellissimi come la cannonata da trenta metri circa di Ilicic, un secondo tempo all’insegna di repentini cambi di campo, con le due squadre che non hanno risparmiato le energie, e un arbitro, il signor Mazzoleni, che fischia un rigore abbastanza “fantasioso”. Detto questo la partita di Firenze ha dato molti segnali positivi sullo stato di salute del Palermo; proponiamo di seguito una breve analisi della partita dei rosanero, commentando l’operato di ogni singolo reparto.

DIFESA: Netto passo avanti della difesa del Palermo, che pur avendo commesso qualche svarione merita nel complesso la sufficienza. Spetta una menzione particolare a Salvatore Sirigu, il quale oltre ad esser stato lucido quando si è ritrovato a dover fronteggiare un calcio di rigore del tutto ingiustificato, si è dimostrato provvidenziale deviando la palla in occasione del colpo di testa di Gilardino (lasciato troppo libero dai difensori centrali rosanero) e sulla girata di Ljajic. Nel complesso la difesa palermitana si è mossa bene come reparto, evitando a Sirigu di non aver punti di riferimento e quindi di dover compiere uscite azzardate, com’è accaduto in qualche match passato. Denota un po’ di inesperienza il modo in cui è nato il goal viola, ma non mancherà occasione a Delio Rossi di migliorare i movimenti dei difensori centrali per ciò che concerne le diagonali difensive.

CENTROCAMPO: Uno dei punti di forza del Palermo. Ci sentiamo di segnalare l’ottima prova di Antonio Nocerino, che lungi dal limitarsi al solo lavoro di interdizione è divenuto un play a tutto campo: difende, imposta, spinge e offre l’assist decisivo a Pastore. Il giocatore napoletano rispecchia in pieno l’anima di questo Palermo, cuore, gambe e coraggio, sintesi del moderno concetto di “calcio totale”.

ATTACCO: Parlare di Javier Pastore è difficile anche per il più esperto critico d’arte…Perché di questo si tratta quando il giovane argentino tocca il pallone ed inizia a scrivere pagine di poesia calcistica: la cosa più sensata che si possa fare è stare zitti e godersi lo spettacolo. Ci limitiamo, con soddisfazione, a constatare come il trequartista rosanero non si limiti più ad essere il solista della scorsa stagione, ma sia più consapevole di essere un uomo-squadra, e ciò è visibile nell’impegno che “el Flaco” ha messo nel pressare i portatori di palla della Fiorentina. Cosa dire dell’altro gioiello Ilicic? Non avrà il dribbling dell’argentino, ma quando tocca palla crea sempre problemi alle difese avversarie, con un ottima visione di gioco, gran corsa e un tiro che pare la folgore di Zeus. E pensare che non parla neanche italiano…

Buona la prova anche di Pinilla che con la propria forza fisica ha consentito alla squadra di rimanere alta e non essere schiacciata dalla Fiorentina.

[Giuseppe Nigliaccio – Fonte: www.tuttopalermo.net]