Si comincia ad entrare nel vivo. Inutile nascondersi dietro ad un dito, perchè dopo tanta attenzione rivolta ad un campo che già da settimane, e per noi da mesi, aveva espresso le sue sentenze; è il mercato ad entrare in scena svolgendo l’inequivocabile ruolo del protagonista, rilanciando le ambizioni dei delusi e proiettando verso nuovi scenari anche chi la stagione appena trascorsa ha avuto la fortuna e la bravura di dominarla. Tra le deluse, spicca inevitabilmente la Juventus. I bianconeri cercano il rilancio con nuovi programmi, ufficializzando nuovi acquisti, e gettando le basi per quello che sarà il regno di Antonio Conte.
Una scelta intelligente, perchè l’uomo ed il professionista non sono nemmeno da discutere. Già da giocatore, tra primo e secondo tempo, era l’unico con la personalità e le basi tecniche tali da suggerire cosa stesse funzionando e cosa andava invece aggiustato. Le mie perplessità riguardano però la società, nel senso che vado ora a spiegarvi. Conte è un ragazzo sanguigno, di grande carisma, che solo se adeguatamente protetto potrà avere la possibilità di lavorare nella maniera necessaria per fare bene anche ai massimi livelli. Se invece si trovasse a fronteggiare da solo le pressioni di una piazza abituata a vincere e frustrata da questi anni di malagestione tecnica, evidentemente anche Antonio rischierebbe di smarrire la sua serenità.
A prescindere dalla finale di domenica, anche l’Inter è da iscriversi alla schiera di chi è in evidente ricerca di riscatto. Una prospettiva che dovrà passare da uno svecchiamento degli uomini cardine, e dalla rinuncia a quei giocatori ormai troppo lontani dai loro livelli standard. Mi riferisco a Maicon, che l’Inter ha già progettato di sostituire con il promettentissimo Jonathan del Cruzeiro, ma anche a Diego Milito. L’argentino sarebbe stato da vendere già dodici mesi fa, ma la scarsa lungimiranza di chi è chiamato a decidere ha posticipato una situazione che costerà diversi milioni in meno a Moratti. Sostituire Goran Pandev con Alexis Sanchez, anche e soprattutto in virtù degli incassi derivanti dalle cessioni precedenti, sarà comunque un upgrade sufficiente per fare bene. Anche perchè questa deve essere la strada, svecchiare una squadra che il meglio l’ha già ampiamente dato. Zanetti, nonostante l’encomiabile professionalità, non può fisicamente essere quello di due anni fa, e lo stesso Cambiasso mi sembra aver perso in brillantezza. Con un ulteriore innesto in fase difensiva, l’Inter potrebbe però tornare perlomeno a competere per i massimi livelli.
A questo proposito, mi permetto un azzardo, vendere Sneijder per arrivare a Pastore: io lo farei.
Chi ha meno problemi, in questo senso, è il Milan. Buona la mossa di confermare Seedorf, importante fuori dal campo più ancora di quanto sia dentro il rettangolo verde, ottimo il riscatto di Boateng; fondamentale la conferma di Ibrahimovic.
Non mi è piaciuto molto, invece, il teatro messo in scena da Mazzarri e De Laurentiis. Il tecnico toscano, in particolare ha sbagliato tutto, infilandosi in un pertugio scomodo e obbligato: se non ripete, perlomeno, le gesta di questa positiva stagione, il divorzio è annunciato. Anche a metà stagione. Il credito acquisito, se l’è giocato tutto assieme.
Chiudiamo rimanendo in tema panchine, e riferendoci alla Roma. Le ipotesi più percorribili restano due, con Ancelotti largamente favorito. Didier Deschamps è l’alternativa, al momento meno credibile.
[Luciano Moggi – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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