Del resto la bandiera rossonera l’aveva preannunciato a fine Dicembre al Corriere della Sera. Quando gli chiesero, nello strascico del passaggio di Leonardo all’Inter, se il Club nerazzurro l’avesse mai contattato, lui rispose: “No, hanno avuto rispetto della mia storia”. E’ questo il motivo per cui Ancelotti ha invitato il suo interlocutore dell’altro giorno a far sapere a chi di dovere che era meglio lasciar perdere: lui ha rispetto della sua storia, non ha voglia di cancellare tredici anni di Milan (cinque da giocatore, otto da allenatore), di gloria, di vittorie, di passioni per andare ad allenare la principale rivale del Club rossonero. Dovesse mai tornare in Italia, Carlo potrebbe solo allenare il Milan. Ma oggi la priorità è un’altra. Dopo quindici anni di lavoro ininterrotto, almeno i primi mesi della prossima stagione saranno dedicati all’aggiornamento professionale in attesa magari di una gran bella occasione a stagione in corso. Poi si vedrà. Niente Inter, in ogni caso. Anche perché, battuta, qualche suo ex giocatore sarebbe stato disposto a prendersi 20 anni di galera per impedirlo…Stiamo scherzando, evidentemente. Ed è un niente, sia ben chiaro, che riguarda anche il Paris Saint Germain. Niente Club francese, né per Ancelotti, né per Ricardo Kakà.
Torniamo al dottor Paolillo: se il suo Club si è sentito così in imbarazzo dall’ondata mediatica provocata dall’indiscrezione del contatto, o quasi, con Ancelotti, l’episodio è sufficientemente sintomatico dello stato, su facebook lo chiamano così, dell’Inter di questi giorni. Del resto fra gli addetti ai lavori del grande calcio la frase che corre di bocca in bocca è proprio questa, sul colpo di scena Paris Saint Germain: “Visto? Leo fa così…”. E visto che Leo fa così, l’Inter si ritrova senza tecnico e con la necessità di mettere una pezza alla situazione così come era stato dopo Mourinho e così come era stato dopo Benitez. Di pezza in pezza, anche se in questo momento non si gioca e non si va in campo, si rischia di vedere aumentare il gap dalla squadra attualmente Campione d’Italia. Anche perché le dichiarazioni di questi giorni del presidente Moratti, abbastanza infastidito come capitano d’azienda nel vedere una figura professionale che non riesce ad essere stabile nel ruolo delicato e nevralgico dell’allenatore, ci fanno ritenere non avese preso totalmente sul serio tutte le escursioni dialettiche messe in campo da Leonardo negli ultimi due mesi per giustificare il suo lavoro a strappi nel duello con il Milan e nel doppio confronto con lo Schalke.
A proposito dei Campioni d’Italia. Visto che Carlo Ancelotti non andrà ad allenare l’Inter, la vera, clamorosa, sorprendente, novità del calcio milanese potrebbe essere, con mille condizionali, una e solo una. E non riguarda le panchine. E’ una pista che ogni tanto affiora e ogni tanto si inabissa. Qualche giornale la tiene calda e altri la propongono solo di riflesso, in controluce. Gli addetti ai lavori la escludono, i dirigenti ne parlano come di qualcosa di impossibile. E hanno ragione, importantissime situazioni economiche e fiscali non possono che allungare le distanze. Ma nelle telefonate fra grandi Società si prospettano scenari che, non sempre, il giorno dopo appaiono sulle agenzie di stampa. Pertanto, tutto è possibile. Anche quello che sembrava, a livello di cuore e di passione, morto e sepolto.
[Mauro Suma – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]