LA PARTITA – L’Atalanta rinunciataria del primo tempo, ha fatto ben poco per impensierire un’Inter falcidiata dalle assenze, si è chiusa nella propria metà campo, cercando nelle ripartenze, di colpire la lenta retroguardia interista. Al tramonto del primo tempo, un errore difensivo di posizione di Denis e Del Grosso, hanno dato il vantaggio ai milanesi a segno con Rocchi. Nel secondo tempo, dopo il momentaneo pareggio di Bonaventura (bel gol), l’Inter dilaga con la doppietta di Alvarez, complice un errore clamoroso difensivo di Canini.
RIGORI E ARBITRI DI PORTA – Partita finita? Macchè. Ci pensa l’arbitro a riaprire i giochi, assegnando un rigore inesistente all’Atalanta, trasformato da Denis. Un rigore inventato dal nulla dall’arbitro o dal quarto uomo, quel quarto uomo che per la maggior parte delle volte se ne sta appoggiato al palo delle porte come uno spettatore non pagante e che spesso non si assume nessuna responsabilità per rigori nettissimi (vedi Cassano con Chiellini sabato scorso, o quelli non dati al Milan a Firenze), mentre altre volte, decide di ergersi a protagonista assoluto della partita, avvisando gli arbitri di rigori completamente inesistenti.
I PIANGINA ATALANTINI TACCIANO PER SEMPRE. TRA ANDATA E RITORNO… – L’Atalanta ha comunque vinto meritatamente con una mezza Inter, ma le solite frasi dei vittimisti bergamaschi durante la settimana, sono stati per l’ennesima volta smentiti sul campo. “Vedrete che gli daranno il rigore per compensare quello non dato a Cassano contro la Juve”. Ecco, non solo non gli hanno dato un rigore, ma all’Atalanta gli è stato regalato uno ieri e uno molto, ma molto dubbio, all’andata su Moralez. Direi che si può cambiare disco, no? Stucchevoli!
DENIS- TRENIS – Aldilà di ciò, poi l’Atalanta è riuscita a pareggiare e vincere con una fantastica tripletta di Denis che quando azzecca la partita giusta, diventa incontenibile. Sarebbe utile che cominciasse a giocasse contro il Pescara o il Siena, come gioca contro l’Inter o altre big del campionato.
SCHELOTTO-CIGARINI, EMERGONO LE RUGGINI – Schelotto non aveva il dente avvelenato con l’Atalanta, ma con alcuni suoi compagni si. Durante la sua permanenza a Bergamo, a parte gli argentini, gli altri non l’hanno mai visto di buon occhio, sono noti a tutti alcuni episodi pesanti avvenuti negli spogliatoi di Zingonia tra Schelotto e alcuni suoi ex compagni. Ieri c’è stato solo una resa dei conti di quello che avveniva già ai tempi di Bergamo.
CIGARINI FINTO PRETE – Chi ha ragione? Non sta a me dirlo, ma che Cigarini non sia un capitano a tutto tondo, ed è il così detto “finto prete”, tra i colleghi è risaputo. Non è un caso se il mediano nerazzurro è esploso così tardi o non ha mai trovato posto in certe piazze. Insomma, prima di prendere posizioni tribali, è bene informarsi senza pregiudizio e non fermarsi alle apparenze.
FUTURO, RISPETTARE GLI ABBONATI – Se fino a domenica scorsa l’Atalanta aveva tirato un po’ il freno, adesso chissà cosa succederà. Il rischio di vedere le ultime partite a Bergamo come amichevoli o poco più è forte, ma starà alla professionalità dei giocatori rispettare i tifosi e onorare il loro stipendio fino all’ultima giornata di campionato. In fin dei conti, un giocatore è pagato per giocare 10 mesi o a progetto?
[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]
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