Giovane, ma già con ampia esperienza internazionale; prelevabile ad una cifra nemmeno troppo esagerata e con un ingaggio accessibile, in linea coi parametri dettati dal new deal nerazzurro. Sicuramente un investimento di prospettiva, che però tornerà indubbiamente utile anche nell’immediato: parliamo di Aleksandar Dragovic, il giocatore del Basilea per il quale l’Inter pare aver preso una vera e propria cotta, se è vero come è vero che dopo le relazioni importanti giunte anche da Piero Ausilio, la dirigenza interista pare volersi muovere in fretta provando a chiudere l’accordo in queste ore, per mettere le mani su questo ragazzo un po’ testa calda (è divenuto popolare anche per uno schiaffetto rifilato al Ministro dello Sport elvetico durante una premiazione), ma certamente molto interessante, per il quale non pare esserci nemmeno troppa concorrenza considerando che l’Arsenal, che sembrava molto interessato a lui, pare aver mollato la presa.
Dragovic, quindi, puntello designato per la retroguardia di Walter Mazzarri; un arrivo, quello dell’austriaco, che però apre inevitabilmente nuovi interrogativi in merito alla posizione degli altri difensori già a disposizione. Uno su tutti: Andrea Ranocchia. Al di là delle rassicurazioni del presidente Massimo Moratti, che nei giorni scorsi aveva negato una sua partenza, pare proprio il difensore di Bastia Umbra il nome maggiormente in bilico. La sua esperienza in nerazzurro, iniziata nel gennaio 2011 tra tante promesse, si è invece diramata tra parecchi alti e bassi, e in più è stata condizionata da problemi fisici non indifferenti, che lo hanno portato nelle ultime partite di campionato a dover resistere ad un fastidio al ginocchio scendendo in campo per evitare di aggravare l’emergenza infortuni. A parte lo stoicismo, rimangono i dubbi sulla permanenza di Ranocchia, anche perché c’è chi potrebbe arrivare dall’Inghilterra (leggi Manchester United) con un bel malloppo da 15 milioni o giù di lì, che potrebbe far vacillare l’Inter ed aprire le porte della Premier al 25enne centrale.
Ma intorno al nome di Ranocchia rischia di svilupparsi un vero e proprio rebus: perché se da un lato l’arrivo di Dragovic chiuderebbe gli spazi all’azzurro, una sua partenza potrebbe causare dei problemi a livello di organico a disposizione di Mazzarri. Al netto delle possibili partenze di Cristian Chivu e Matias Silvestre, Il tecnico toscano si ritroverebbe infatti con un reparto formato da Juan Jesus, Andreolli, Campagnaro, Samuel e appunto Dragovic. E considerando che Samuel non offre sufficienti garanzie sul piano fisico, ecco che la questione potrebbe farsi intricata. E allora, si cammina sempre sul filo del rasoio: vendere Ranocchia per poi dover nuovamente investire sul reparto (difficile pensare alla promozione di un Primavera), oppure tenerlo col rischio però di vederlo partire in seconda fila nelle scelte di Mazzarri, che quasi sicuramente vedrà in Campagnaro e Juan due dei tre cardini della retroguardia?
Insomma, l’arrivo di Aleksandar Dragovic rappresenta indubbiamente un’ottima opportunità, specie se bloccato alle cifre di cui tutti parlano. Ma al tempo stesso, è possibile permettersi una spesa di otto milioni per Dragovic e tenersi un Ranocchia che rischia posto da titolare e, particolare non da sottovalutare, deprezzamento? In un’Inter alle prese con l’opera di rifondazione, dove ci sono altre priorità, quello della difesa rischia di diventare un enigma intricato, quanto di meno augurabile per ripartire.
[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]