LA SVOLTA – La svolta potrebbe arrivare al Bentegodi. Contro un avversario in difficoltà, che non fa risultato dalla prima e perde da tre giornate consecutive, l’Inter è chiamata a rialzarsi in fretta dopo il capitombolo interno con il Siena. Una partita stregata, ma non solo. Alla base anche chiavi tattiche ben precise, se è vero che la squadra di Cosmi non è certo venuta a fare le barricate, giocandosela con tre giocatori spiccatamente offensivi più D’Agostino in cabina di regia.
LA DIFESA A 3 – Eppure, nonostante il predomino, zero gol all’attivo (non succedeva da una vita) e due sul groppone. Stramaccioni ha suonato l’allarme: “Per gli avversari sta diventando troppo facile farci male nelle ripartenze”. E Moratti ha ribadito: “Un cambio di modulo? Se si sentono più sicuri…”. Segnali chiari: si va verso il cambio di modulo. Tutto lascia pensare che al Bentegodi verrà proposta per la prima volta in stagione la famigerata difesa a tre. Quel sistema difensivo che creò la spaccatura tra il presidente e Gian Piero Gasperini. Ma oggi è diverso.
IL FANTASMA DI GASP – C’è difesa a 3 e difesa a 3. Soprattutto, ci sono interpreti adatti e altri meno adatti, e non solo per le caratteristiche. Anche e soprattutto per condizioni contingenti, come il morale, la motivazione e il momento. Lo scorso anno fu fin troppo evidente che un 3-4-3 era inattuabile e le prove sciagurate lo confermarono. Di qui la netta presa di posizione della società contro il tecnico, che si impuntava sempre e solo su quel sistema. Stavolta è diverso. E’ diverso perché la difesa a 3 arriverebbe nel tentativo di sanare una falla e per provare a dare equilibrio alla squadra. Arriverebbe sotto forma di processo di crescita e non d’imposizione dogmatica.
LA VERSIONE DI STRAMA – Stavolta l’Inter non è costretta a giocare in un determinato modo, ma sta cercando la strada giusta. Stramaccioni non intende rinunciare alla qualità del gioco e, di conseguenza, ai tre giocatori offensivi. Però deve fare i conti con la mancanza di un vero terzino destro e con le deficienze nel raccordo tra attacco e difesa in fase di ripiegamento. Tutte annotazioni che potrebbero far virare verso un 3-4-1-2, con Sneijder libero in transizione offensiva e quinto in mezzo in fase di non possesso. A questo punto la difesa potrebbe poggiarsi su due marcatori tenaci come Ranocchia e Juan Jesus (o Samuel o Silvestre) più Chivu, abile nell’impostare. E sulle fasce ecco che tornerebbe molto utile la batteria di esterni che c’è attualmente in rosa. Nagatomo, Alvaro Pereira, Zanetti, Jonathan e Obi: gente più adatta ad offendere che a difendere. E allora alla domanda ‘che fare?’, forse, Stramaccioni avrebbe trovato una risposta.
[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]
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