La prima amichevole dell’Inter ha dato il là a quelle che saranno le indicazioni più gettonate in vista della prossima stagione. Mantenendoci al campo, giudico infatti come soddisfacente il lavoro imbastito dalla società nerazzurra sul mercato, al punto che pur avendo affrontato un avversario dallo spessore inesitente, è chiaro come chi possiede delle qualità sia già riuscito a lasciare il segno.
Mi ripeto, su Ricardo Alvarez. È un giocatore che apprezzo moltissimo, e che oltre ad essere dotato di incredibili qualità a livello tecnico, riesce a palesare delle doti di duttilità assolutamente non usuali per chi ricopre un ruolo simile al suo. Tanta corsa, ottimo spirito di sacrificio, e soprattutto una duttilità che gli consente di ricoprire praticamente tutti i ruoli del centrocampo, oltre che quelli dell’attacco, escluso il centravanti in cui l’Inter è comunque molto coperta.
Qualità importanti, soprattutto in virtù di chi guida a livello tattico la squadra interista, ovvero quel Gasperini che fa dell’alternanza dell’impostazione la sua caratteristica principale. Non ci sono difese a tre o a quattro che tengano, quando un organico è ben organizzato evidentemente si riesce a sopperire a qualsiasi mancanza strutturale. Nella confusione, l’Inter è stata decisamente fortunata. Tengo a sottolinearlo.
Capitolo Juventus, perchè di Giuseppe Rossi è facile parlare ora. Noi siamo riusciti ad anticipare questa trattativa già da gennaio, quando ci furono i primi contatti tra l’entourage del nazionale italiano e la dirigenza juventina. A livello di spesa, si tratta sicuramente di un’operazione più vantaggiosa rispetto a quella di cui si è tanto vociferato e che avrebbe coinvolto El Kun Aguero, uno che come Rossi non sposta gli equilibri, ma che avrebbe letteralmente dissanguato le casse bianconere.
Una prospettiva che non incide però sul ruolo di assoluta favorita per il campionato che verrà interpretato dal Milan. I rossoneri, al di là delle inevitabili frenate conseguenti al Lodo Mondadori, stanno pensando ad un grande colpo per completare la linea mediana e renderla all’altezza della massima competizione europea. La pista Hamsik, con Raiola in pista, è sempre calda a prescindere dalle smentite di rito; anche se ovviamente sia Ganso che Pastore, con caratteristiche assai diverse sia tra loro che rispetto allo slovacco, rappresentano delle alternative di primo piano.
La presentazione della Roma continua a non convincermi del tutto. Non è ancora chiaro, al di là del lavoro di Sabatini, quali siano le prospettive di grandezza desiderate da questa nuova proprietà. Si è parlato di un progetto a lungo termine, di una squadra giovane e di uno scudetto da raggiungere ma con la dovuta calma. Chi si aspettava un magnate ambizioso e devastante, alla Abramovich per intenderci, può già iniziare a ritenersi deluso.
[Luciano Moggi – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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