Ma partiamo da quello che si prospetta come il pericolo numero uno, forse più del Werder la cui qualificazione era vanificata fino al 92′ del match di Marassi: il Tottenham, la squadra londinese che arriva con voglia di fare grandi cose alla sua prima Champions League. E’ un Tottenham dai bei nomi, dal gallese Gareth Bale, furetto mancino che se in giornata diventa inafferrabile, al messicano Dos Santos, entrambi nomi che hanno fatto parte delle voci di mercato nerazzurre; ma anche di Crouch e Defoe, di Pavlyuchenko e dell’ex interista Keane, del croato Modric fino a Lennon, Bentley e Jenas. Insomma, una squadra temibile, ma che forse ha un punto debole nella difesa, che se non in giornata può ballare in maniera pericolosa, come dimostrato a Berna.
Il Werder Brema torna a incrociare la strada dell’Inter dopo il doppio confronto del 2008-2009: non c’è più Mesut Oezil, passato al Real Madrid; ma un giovane da tenere d’occhio c’è e si chiama Marko Marin, un esterno d’attacco velocissimo e dotato di un grande spunto. Nella gara contro la Sampdoria a Genova, è stato un vero e proprio rebus per i difensori che si ritrovavano a marcarlo, messi costantemente in difficoltà dalla sua rapidità. E poi, gente come Rosenberg, Pizarro, cui fare gol alle italiane piace parecchio, Hugo Almeida, oltre ai difensori Mertesacker e Naldo, per citare i nomi più importanti, oltre a quello di Arna. Squadra dura a morire, quella di Schaaf, che però va in difficoltà se viene pressata alta, cosa che l’Inter sa fare anche bene.
Infine, il Twente: campioni d’Olanda in carica, prima volta in Champions, è allenato da Michel Preud’Homme, storico portiere belga degli anni ’80. I Turkers hanno perso i loro gioielli Arnautovic ed Elia, ma in compenso propongono altri giovani di sicuro valore come il brasiliano Douglas Teixeira, il cannoniere costaricano Ruiz, la torre austriaca Janko e il terzino venezuelano Roberto Rosales. In porta, c’è il veterano vicecampione del mondo Boschker, 40 anni di esperienza e solidità: sarà lui la guida spirituale della squadra di Enschede che affronta la sua prima, grande, ribalta europea. Girone da prendere con le molle, insomma, ma per i campioni d’Europa in carica, dopo aver superato la sindrome da Champions dopo 45 anni, ormai niente e nessuno deve creare davvero paura a priori.
[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]
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