MILANO – Un anno da dimenticare, é questo il 2016 per l’Inter. Il peggior dell’ultimo decennio, trascorso tra obiettivi falliti, problemi societari e tecnici.
Eppure l’anno inizia bene, con i nerazzurri in testa al campionato. Poi la sconfitta con la Lazio e l’inizio di una crisi di identità e di gioco. L’inizio della fine. La stagione prosegue con risultati deludenti per una società dalle grandi aspettative. Fuori dalla lotta per lo scudetto, dalla Champions, dalla Coppa Italia nelle semifinali. A salvare la bandiera é soltanto un consolatorio quarto posto nella classifica finale, che vale l’accesso diretto all’Europa League.
Arriva giugno e la maggioranza delle quote della società viene ceduta dal presidente Thohir al gruppo cinese Suning Commerce Group. L’inconciliabilità delle idee di mercato della nuova proprietà con quelle dell’allenatore Roberto Mancini, alla quale si aggiunge la sconfitta al debutto nella International Champions Cup, porta alle dimissioni del tecnico marchigiano.
A due settimane dall’inizio del campionato in corso, la squadra viene affidata a Frank de Boer. Ma sotto la guida del tecnico olandese l’Inter, costruita per la Champions League, é una squadra senz’anima e senza gioco, che si trova a fare i conti con 6 sconfitte in 12 partite, un 14esimo posto in classifica in campionato e 7 punti in meno rispetto a quelli dell’anno precedente.
In Europa League le cose non vanno meglio. L’obiettivo di qualificarsi ai sedicesimi con una giornata d’anticipo sfuma subito perché l’Inter vede ostacoli insormontabili in squadre come lo Sparta Praga e l’Hapoel Be’er Sheva che sulla carta erano tutt’altro che avversari difficili.
All’inizio di novembre de Boer viene esonerato e in attesa del nuovo allenatore la squadra è affidata, dopo la breve parentesi di Stefano Vecchi, a Stefano Pioli. E le cose cambiano. Non subito perché la nuova gestione parte con un pareggio nel derby e con la quarta sconfitta in Europa League che decreta l’eliminazione dei nerazzurri con una giornata di anticipo.
Ma dopo poche settimane la “cura Pioli” dà gli effetti sperati portando tre vittorie consecutive, bel gioco, maggior convinzione, meno cali di tensione, giocatori ritrovati. E soprattutto la speranza che il 2017 ormai alle porte possa portare nuove idee e risultati diversi.
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