Probabilmente stasera il Milan archivierà una volta per tutte la pratica scudetto, ponendo fine alle speranze che solo la matematica concede ancora all’Inter.
Giusto epilogo di un campionato che ha visto i nerazzurri in eccessivo affanno soprattutto nel girone d’andata, quando in pratica è stato concesso il via libera ai rossoneri, bravi soprattutto nell’essere costanti fino in fondo. È arrivato dunque il momento di staccare la spina al polmone meccanico del tricolore, ma domani per la squadra di Leonardo è in programma un impegno importante, a prescindere dall’obiettivo di classifica. Contro la Fiorentina dell’ex Mihajlovic bisognerà dimostrare di essere degni del secondo posto, che il Napoli vuole a tutti i costi, ma anche di essere mentalmente presenti in vista della semifinale di Tim Cup del prossimo mercoledì. Leo dovrà mantenere alta la tensione e solo le prestazioni sul campo evidenzieranno lo stato psicofisico dei giocatori. Anche il tecnico brasiliano però punterà per sé a portare a casa il massimo dagli impegni apparentemente ‘inutili’, perché con il chiacchiericcio mediatico delle ultime settimane che vede i vari Guardiola, Mourinho e compagnia bella pronti a sostituirlo di certo non sente così sicuro il suo posto di lavoro. Chiudere in bellezza, in tal senso, gli darebbe più ‘potere’ professionale.
FARI SU DUE GIOIELLI VIOLA – La Fiorentina, dunque, avversario ‘scomodo’ perché reduce dalla buona prestazione contro l’Udinese e anch’essa intenzionata a concludere al meglio un torneo poco soddisfacente. Alla formazione di Mihajlovic il talento manca di certo e per portare a casa i 3 punti servirà la massima concentrazione in tutto il campo ma, in particolar modo, in difesa, reparto che ha palesato più di un limite nelle ultime uscite dell’Inter. La sfida di domani sarà anche l’occasione per vedere all’opera giocatori che dal quartier generale di Corso Vittorio Emanuele vengono tenuti in grande considerazione: Vargas e, soprattutto, Montolivo. Per entrambi, che sembrano orientati a tentare una nuova esperienza ad alto livello, sarà una vetrina fondamentale per farsi ‘accettare’ eventualmente anche dal pubblico nerazzurro.
PROBLEMI SULLA TREQUARTI – Al di là di chi Mihajlovic manderà in campo, la domanda è chi sceglierà Leonardo per ovviare alle assenze di Sneijder e Stankovic. A Cesena il brasiliano ha optato per un 4-4-2 atipico che però non ha dato profondità alla squadra, limitandone il potenziale offensivo. Difficile che l’esperimento si ripeta contro i viola, anche perché rispetto ai romagnoli la Fiorentina ha meno propensione difensiva e punta maggiormente a costruire il gioco. Le condizioni non eccelse di Pandev complicano anche l’idea di un 4-3-3, per quanto si sia ipotizzato addirittura un avanzamento di Nagatomo nel ruolo di esterno offensivo. Quindi? Alternativa potrebbe essere Kharja dietro le punte, ma il franco-marocchino non ha doti di playmaker tali da poter ‘imboccare gli attaccanti di turno. Pertanto, non si può escludere a priori un rientro nell’undici titolare di Coutinho, gioia che il baby brasiliano non prova dal gennaio scorso, a San Siro contro il Palermo.
COUTINHO. ULTIMA CHIAMATA? – È lui, ad oggi, l’unico in grado di interpretare al meglio il ruolo di trequartista in un 4-3-1-2 che sarebbe il modulo migliore per creare problemi alla Fiorentina. Sulla carta, dunque, Coutinho potrebbe avere chance di partire dall’inizio, ma non si può escludere una decisione diversa di Leonardo, magari sperimentando ancora per non ‘rischiare’ di mandare nuovamente allo sbaraglio, davanti al pubblico di casa, un giocatore che ancora non viene ritenuto pronto per il calcio di Serie A. In settimana Cou ha fatto capire di voler rimanere all’Inter anche la prossima stagione, ma il prestito sembra la soluzione più ovvia per lui. Certo, se Leo gli desse una chance domani e lui facesse vedere di che pasta è fatto, qualcosa nelle strategie nerazzurre di mercato potrebbe cambiare.
BALLOTTAGGIO OFFENSIVO – A prescindere dal modulo, è probabile che al fianco di Samuel Eto’o in attacco si contendano il solito posto di punta centrale Milito e Pazzini. Difficile che l’allenatore li schieri contemporaneamente dall’inizio, nonostante l’emergenza. L’eventualità potrebbe concretizzarsi solo in caso di necessità, come al Manuzzi. Altrettanto arduo è ipotizzare chi partirà dall’inizio: l’attualità indicherebbe in Pazzini il più in forma (e voglioso di dare il meglio contro gli ex compagni), ma Leonardo non vuole accantonare Diego Milito, che dopo tanta sofferenza si è guadagnato la chance di tentare di recuperare il tempo perso finora. Molto dipenderà anche dall’impostazione che Leo vorrà dare al match: possesso di palla e gioco sulle fasce, oppure attendismo e veloci ripartenze. Nel primo caso sarebbe più logico proporre subito l’ex doriano, nel secondo, quando sarebbe utile manovrare in zona d’attacco, avrebbe senso partire con l’argentino.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]