La massima stavolta vale ancora più del solito: le partite si vincono a centrocampo. Non che sul tabellino di Inter-Fiorentina non possano finirci Giuseppe Rossi (speriamo) o Palacio (anche no), anzi, ma la sfida sulla linea mediana si preannuncia quantomai densa. Se non altro dal punto di vista numerico viste le scelte tattiche di Mazzarri e Montella nelle ultime uscite. 3-5-1-1 per i nerazzurri e 4-3-1-2, tendente al 4-3-2-1 per i viola. In pratica, considerando che i vari Alvarez da una parte, Mati Fernandez e Joaquin/Wolski/Ilicic dall’altra sono pur sempre centrocampisti, seppur votati soprattutto alla fase offensiva, 11 dei 22 in campo combatteranno “lì nel mezzo”, per citare (l’interista) Ligabue.
Reparti folti ma costruiti in modo diversi. Sul piano dei muscoli e della corsa la bilancia pende nettamente dalla parte dell’Inter: Jonathan e Nagatomo garantiscono corsa e resistenza sulle fasce, Guarin, Cambiasso e Taider hanno nell’intensità e nel pressing le loro caratteristiche migliori, pur non disdegnando la qualità tecnica che è però delegata soprattutto ad Alvarez. La Fiorentina, come ben sappiamo, punta invece sul possesso palla e sulle doti dei suoi straordinari palleggiatori come Aquilani, Borja Valero, Mati Fernandez e l’ultima pedina ancora vacante, con Joaquin, Ilicic e Wolski a contendersi una maglia: per tutti e tre tanta qualità e poca quantità. A fare “legna”, complice l’assenza di Pizarro, dovrà pensarci Ambrosini, in una gara dal sapore di derby nello stadio che è stato suo per 18 anni. Aggressività e compattezza contro tecnica e fantasia, chi riesce ad imporsi sull’altro probabilmente avrà la meglio. Anche se magari le firme sul risultato saranno quelle degli attaccanti, speriamo in maglia viola.
[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]