4-4-1-1 CON CASTAIGNOS E SNEIJDER – Risalta, ancora, l’assenza dal 1′ di Mauro Zarate, desolatamente in panca anche in Tim Cup. Out pure Chivu, convocato ma lasciato a riposo per un leggero affaticamento. Motta in panchina, mentre straordinari per Maicon e Cambiasso. In attacco, Sneijder dietro l’unica punta Castaingnos: tandem tutto olandese. Chance per Poli e Obi, tornano Cordoba e Ranocchia. Ranieri fa un mix tra titolari, ex infortunati e giovani. Nel Genoa, curiosità per Juraj Kucka, in odor di nerazzurro in questo mercato invernale.
DECIDE MAICON – E’ proprio lui, l’uomo più atteso, mette subito in pericolo l’imbattibilità di Lupatelli: destro dal limite alto non di molto. Il portiere rossoblu, però, deve inchinarsi al destro sontuoso di Maicon, che al 9′, di esterno, insacca esattamente nel sette il vantaggio nerazzurro. I pochi intimi presenti al Meazza si stropicciano gli occhi, e non per il freddo. Il Genoa prova a tessere una fitta rete di passaggi, ma praticamente non tira mai in porta. L’impressione è che sia il replay del derby: all’avversario viene concesso il privilegio tutto superficiale del possesso palla.
WES, CHE VOGLIA – Tra l’altro, al 24′ Marino perde Marco Rossi e lo sostituisce con Constant. La squadra di Ranieri aspetta come un cobra, pronto alla puntura di veleno. Nei ribaltamenti di fronte, in effetti, la difesa genoana balla vistosamente e solo l’imprecisione di Sneijder non consente ai padroni di casa di terminare la prima frazione con un punteggio più ampio. Il numero 10 ha una voglia incredibile di far gol e ci va vicinissimo in un paio di occasioni. Alla mezzora Lupatelli devia in angolo, mentre al 36′ il suo mancino dal limite si rivela alto di pochi centimetri.
MAICON-OBI-POLI: È SHOW – Dopo l’intervallo, Ranieri e Marino non cambiano uomini e schemi. Il Genoa si fa vedere con Pratto, che però non impatta su cross di Sampirisi. Ma è l’Inter che va ancora a segno, e lo fa con un’azione fantastica. Maicon crossa arretrato per Poli, uno-due volante con Obi e lo stesso ex doriano insacca il raddoppio alle spalle di Lupatelli. Poi. Dopo un minuto, ci pensa Castellazzi a chiudere su diagonale di Pratto, piuttosto velleitario. Marino perde pure Constant, sempre per un infortunio (caviglia destra): in campo Marchiori.
C’E’ SOLO INTER – L’Inter non è paga e Lupatelli deve intercettare per ben due volte Castaignos lanciato a rete, prima da Sneijder, poi da un retropassaggio azzardato da Marchiori. Wes torna a dominare la scena al 58′: salta con esperienza e classe due difensori per poi concludere a giro sul fondo. Applausi. Il Genoa? Un tiro di Jorquera senza pretese da distanza siderale. Al 63′ Ranieri manda in campo Zarate per il volitivo Castaignos: test finale per l’argentino? Proprio lui scalda ancora i guanti al portiere del Grifone: destro radente Lupatelli si accartoccia sulla sfera. E nel Genoa si rivede Sculli, appena arrivato dalla Lazio: sotto la doccia Zé Eduardo.
APPLAUSI PER POLI E WES – La prima parata di Castellazzi arriva su un tiro di Jorquera dopo disimpegno errato di Cambiasso: il minuto è il 69′. Al 76′, invece, applausi per Poli che lascia il campo stremato. Dentro Nagatomo. Pochi minuti dopo lascia il campo anche Sneijder, standing-ovation per lui: entra Alvarez. Nessun gol per l’olandese, ma 80 minuti di voglia, corsa e tiri in porta: un buonissimo rientro. E anche una buonissima prova per tutta l’Inter, nonostante il gol finale di Birsa che non può rovinare la serata.
[Alessandro Cavasinni –
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