Inter-Hajduk: l’analisi tattica

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Dopo il 3-0 secco del Poljud, l’Inter si ritrova domani sera a dover affrontare un match forse di pura formalità. Mai sottovalutare niente e nessuno, ci mancherebbe, però è chiaro che nella ‘prima’ stagionale sul terreno nuovo del Meazza, la squadra nerazzurra cercherà soprattutto di divertire, divertirsi e oliare i meccanismi ancora non al top come è normale che sia a inizio agosto.

LA TATTICA – Andrea Stramaccioni in conferenza stampa ha spiegato e fatto scudo al mercato dell’Inter, punzecchiato da più parti dopo i mancati arrivi di Lucas e Paulinho su tutti. La lista dei convocati non lascia spazio a titubanze: in mezzo qualcosa di ‘forte’ serve. Si va verso la conferma del 4-3-2-1 che tanto bene ha fatto una settimana fa in Croazia. Da verificare la scelta degli interpreti, con i forfait dei vari Chivu, Stankovic, Obi, Alvarez e Mariga. Manca pure Maicon (chiaro segnale), mentre rientra Ranocchia, che presumibilmente farà coppia con uno tra Silvestre o Samuel. Qualche mutazione potrebbe verificarsi anche a metà campo e in attacco, con qualche titolare che potrebbe lasciare spazio alle alternative (Mudingayi, Longo, Livaja).

GLI AVVERSARI – L’Hajduk cercherà quantomeno di onorare l’impegno e per farlo il tecnico Miso Krsticevic dovrebbe affidarsi agli stessi uomini visti a Spalato. Nell’occasione, i corati si schierarono con un 4-2-3-1 piuttosto legato dietro, e i migliori furono il terzino Jozinovic e la punta Vukusic, sebbene privo di palle-gol. Questo il probabile 11 dei croati (4-2-3-1): Blazeivc; Vrsajevic, Maloca, Milovic, Jozinovic; Radosevic, Andrijasevic; Oremus, Ozobic, Caktas; Vukusic.

I PERICOLI – Era lo spauracchio del match d’andata e, nonostante il grigiore generale della sua squadra, Vukusic ha confermato in parte le sue qualità. Punta agile e sorniona, in grado di colpire alle spalle delle difese. L’Hajduk farà affidamente sul suo giovane capitano per lasciare un segno al Meazza, dopo aver solo sfiorato il gol al Pljud più per distrazioni finali della difesa nerazzurra che per meriti propri. Per il resto, l’Inter può stare piuttosto tranquilla e, confermando la concentrazione mostrata all’andata, dovrebbe soffrire poco o nulla.

DOVE COLPIRE – Eravamo stati facili profeti alla vigilia della partita del Poljud, parlando dell’inesperienza della truppa di Krsticevic. E così è stato. L’Hajduk poteva spaventare per la migliore condizione fisica e per la forza trainante del proprio tifo, ma i limiti enormi, di qualità individuali e di inesperienza, sono venuti a galla. L’assetto difensivo si è rivelato molle e molto ingenuo, consentendo ai frombolieri nerazzurri di gestire a piacimento ogni fase del match.

OCCHI PUNTATI SU… – Diego Milito. Ancora imballato e poco brillante, a Spalato si era limitato a vestire i panni dell’assist-man con grandi risultati. Stavolta siamo pronti a giurare che il Principe vorrà timbrare il cartellino per riprendere il discorso da dove si era interrotto lo scorso anno. E con un’Inter che fa gioco senza soluzione di continuità, proprio come piace a Stramaccioni, l’argentino numero 22 non può fare altro che approfittarne. Magari a partire da stasera.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]