Prima di Mazzarri, si registrò un’intensificazione dei contatti con Leonardo. Una voce svanita nel nulla, visto il progetto a lungo termine sposato dal brasiliano con il Psg. “Sta bene a Parigi”, diceva Moratti. Successivamente le idee di un acclamatissimo ritorno di Oriali (mai preso seriamente in considerazione) e quella di un ritorno (ma non da calciatore) del deejay Youri Djorkaeff. Il francese – tre stagioni in nerazzurro – ha lasciato un grandissimo ricordo a Milano: lo abbiamo visto più volte, anche recentemente, parlare di Inter, festeggiare vittorie (un po’ di tempo fa…) da nerazzurro vero. Oggi quest’incontro – che può rappresentare 10, 100 o 1000 – riapre automaticamente questa pista. La stima di Moratti è già nota, bisognerà vagliare i progetti dell’ex centrocampista (fino a poco fa non entusiasta di quest’idea) e tutti i meccanismi societari che si verificheranno dopo il matrimonio attesissimo con il tycoon Thohir.
In attesa di nuovi sviluppi su questo fronte, si è registrato nella giornata di ieri l’addio di Antonio Cassano. Andrà a Parma, dove troverà un ambiente “tranquillo” completamente diverso a quello nerazzurro, saturo di pressioni, mediatiche e non. Vuole tornare ad essere protagonista, si vuole sentire amato. L’affetto da parte dei tifosi dell’Inter si è avuto inizialmente, ma è andato pian piano scemando. Vuoi per il calo fisico avvertito dal giocatore, vuoi per il giochetto mediatico che l’ha visto coinvolto. Precedentemente al famosissimo episodio pre-Catania in cui litigò con Stramaccioni (in pochi si sono messi nei panni nel barese) cominciava a regnare un grande scetticismo attorno alla sua figura. Si parlava e si scriveva tanto del suo pesante contratto, quando in campo è stato spesso uno dei pochi a tenere sul livello della decenza la qualità delle proprie prestazioni. Segato, trombato, snobbato: tanti gli aggettivi a disposizone. Lascia Milano a 31 anni, facendo spazio a un giocatore più giovane con un contratto più leggero come Belfodil, in un’operazione rispettabilissima. Restano i bilanci (ingenerosi) di chi parla del Cassano nerazzurro. Ma d’altro canto i numeri parlano chiaro: 39 presenze (alla faccia dei problemi fisici), 9 gol, 15 assist, 0 cassanate. In bocca al lupo Antonio, forse non sei stato capito.
[Mario Garau – Fonte: www.fcinternews.it]
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