Inter, il punto: bilancio positivo dalla gara dell’Olimpico ma sotto porta …

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logo-interImporre lo 0-0 a una squadra che veniva da 8 vittorie consecutive sul proprio campo va annoverato come un buon risultato. Soprattutto considerato l’abisso tra le due contendenti in classifica. Eppure la sensazione è che qualcosa in più poteva essere fatto. Non mi lamento né della prestazione dell’Inter né del risultato, sia ben chiaro. C’è da essere soddisfatti perché fermare all’Olimpico la Roma, pur priva del sostegno di una nutritissima fetta di tifosi, non è di questi tempi roba da tutti. Grande applicazione in difesa ma poca cattiveria in attacco, dove Icardi si è ben battuto (avrebbe meritato 3 rigori nelle ultime due giornate…) ma in coppia con Palacio non ha scalfito la solidità della coppia Benatia-Castan. E con un Guarin ispirato più del solito sarebbe stata opportuna maggiore cattiveria negli ultimi 16 metri. Pazienza, ci si può accontentare.

Detto ciò, vorrei sottolineare la prestazione di Handanovic, finalmente tornato ai suoi livelli. Nulla di clamoroso, non c’è stato bisogno del pallottoliere per contare le conclusioni a rete della Roma, ma quando c’è stato bisogno (e mi riferisco soprattutto al destro mirato di Pjanic) lo sloveno ha risposto presente, cancellando almeno per una serata i legittimi dubbi sulla sua serenità tra i pali. Ovvio che con un estremo difensore tranquillo, anche i difensori ne guadagnano in fiducia. Equilibrio in porta, equilibrio anche in generale.

Quello che in serate come quella dell’Olimpico (vedi Napoli e Juventus) è mancato, improvvisamente sembra essere tornato nel DNA di questa squadra. Che rischia il minimo sindacale contro la seconda in classifica, anche se davanti, ribadisco, non punge come potrebbe e come la qualità dei suoi calciatori offensivi inviterebbe a osare. Servirebbe una svolta anche da questo punto di vista perché dopo una prima fase di campionato oltre le più rosee aspettative, davanti le difficoltà a buttarla dentro sono evidenti. Mazzarri giustamente lamenta la scarsa precisione sotto porta, ma non può essere solo sfortuna. Se si pensa che De Sanctis non ha mai dovuto intervenire, il discorso è ancora più chiaro.

Chiosa finale sugli episodi arbitrali. Non ho intenzione di crocifiggere Bergonzi, perché ha davvero scontentato tutti. Mi indispettisce piuttosto il comportamento di De Rossi, che dopo aver colpito in modo vigliacco (due volte) Icardi nel caos della propria area di rigore, ha avuto il coraggio di uscire dal campo urlando ‘vergogna’ ad arbitro e assistenti, colpevoli di non aver segnalato un episodio analogo di Juan su Romagnoli. Proprio lui avrebbe dovuto, per pudore, evitare di aprire bocca, anche per il banalissimo fatto di non essere nuovo a certe vigliaccate. E mi auguro che Tosel possa concedergli qualche giornata di riposo per rendersi conto del proprio comportamento e per vergognarsi a sua volta.

P.S. – In estate e a gennaio ho sperato davvero che Thohir si regalasse il connazionale Nainggolan, centrocampista che reputo di grandissimo livello. Tanti tifosi interisti invece lo snobbavano, considerandolo addirittura un mediano dai piedi storti. Forse non lo avevano mai visto giocare. Poche ore fa forse si sono ricreduti. Rimpiangiamolo insieme.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]