Inter, il punto: chiudere l’affare-Sneijder per puntare ad obiettivi importanti

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L’Inter sta tornando l’Inter. Pazza, ma soprattutto vincente. Dopo il periodo di buio a cavallo tra la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo, la squadra di Stramaccioni riprende lentamente il passo e in tre giorni prima regola il Pescara in campionato, poi il Bologna in Tim Cup.

Tanti indizi che fanno capire come questa squadra può e deve puntare al massimo possibile. Anche perché vanno ricordati i tantissimi problemi con cui il tecnico nerazzurro si è dovuto confrontare dalla partita dello Juventus Stadium in poi, tra infortuni a catena e squalifiche assurde. Il match di ieri sera ha confermato che questo gruppo ha un grande cuore, tante qualità e qualche pecca, che in quel di Appiano ben conoscono. Che poi gli arbitri non ci portino in un palmo di mano, non lo capisce solo Moratti (vero Banti?). 3-2 a un ottimo Bologna e semifinali conquistate. Pian piano, anche l’infermeria si va svuotando e per l’Olimpico si tenterà il recupero di Milito e Nagatomo.

Ad organico completo, l’Inter ha dimostrato di poter giocare un calcio gradevole e concreto, con personalità ed efficacia. Serviranno, però, ritocchi qua e là: Branca e Ausilio lo sanno bene, per questo tentano di chiudere il prima possibile l’affare-Sneijder. Una telenovella infinita: l’olandese è d’accordo con il Galatasaray per stessa ammissione del presidente del club turco, eppure manca qualcosa. Buonuscita: questa la parolina magica. Un punto d’orgoglio per l’ormai ex numero 10 nerazzurro, che pretende un cospicuo introito economico dalla società di Moratti per dire addio. Per dirsi addio, dopo anni di giubilo.

Prima partirà Sneijder, prima l’Inter potrà muoversi su obiettivi importanti (Paulinho?). Anche perché Coutinho non sarà lasciato andare e gode dell’estrema fiducia di tutto l’ambiente, mentre per Alvarez le offerte che sono arrivate non sono state considerate sufficienti.

Wes tira la corda che quasi si spezza. Tira e tira, tra un tweet e l’altro. Ma una domandina me la farei: perché, a 28 anni, l’unico che mi vuole è – con tutto il rispetto – il Galatasaray?

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]