Inter, il punto: positiva la prima verifica stagionale

226 0

logo-interIl buonissimo inizio di stagione della nostra Inter è frutto soprattutto del lavoro di Walter Mazzarri e del suo staff. L’assunto è ormai un refrain. La cosa è stata oggetto anche del mio ultimo editoriale su questa vetrina online nerazzurra. Detto questo, le partite, il campo, stanno dicendo anche un’altra verità: quest’Inter possiede, smentendo quanto scritto a detto solo fino a qualche giorno fa, valori tecnici medio-alti. Samir Handanovic è tra i migliori portieri d’Europa e quindi del mondo. Hugo Campagnaro unisce grinta, personalità, anticipo a piedi nobili nelle uscite con il pallone. Andrea Rannocchia è forse addirittura troppo tecnico ed elegante a scapito dell’efficacia che fa grande un difensore. Juan Jesus non mi sembra l’ultimo dal punto di vista stilistico anche se è indubbio che sia la fisicità la caratteristica migliore.

A centrocampo i due esterni, Jonathan e Nagatomo, non sono Maicon e Roberto Carlos, ma il brasiliano, una volta liberatosi la mente, mostra sensibilità di piede negli assist e il giapponese la palla la sa stoppare meglio di molti colleghi più celebrati. Esteban Cambiasso, per chi lo avesse troppo presto spedito agli archivi del calcio, a Reggio Emilia contro il povero Sassuolo ha spedito una cartolina all’incrocio che non necessitava nemmeno del francobollo per essere ricevuta a suon di applausi. Saphir Taider corre, si sbatte, filtra e cuce, ma quando ha il pallone tra i piedi, raramente lo consegna all’avversario (vero Gargano?). Fredy Guarin perde molti palloni, sbaglia molti passaggi per eccesso di narcisimo, ma alla fine delle partite registri che ha effeuttuato quasi sempre un paio di assist vincenti: a Reggio Emilia in occasione del terzo e settimo gol.

In avanti il Ricky Alvarez riveduto e corretto da Mazzarri, è tecnica allo stato puro. Dribbling, finte, sterzate, passaggi. Quello fornito per il ritorno al gol di Milito meriterebbe il Premio Nobel per la goduria (del tifoso interista). Infine Rodrigo Palacio: che dire? Senza palla ondeggia come uno squalo. Con la palla, azzanna come uno squalo. Questo per quanto riguarda gli 11 che Mazzarri sta privilegiando per la formazione base. Poi guardi in panchina e trovi un talento puro come l’acqua di sorgente che si chiama Mateo Kovacic. E ancora Icardi, Belfodil, lo stesso Wallace e mettiamoci anche Walter Samuel che tecnica o no, campione è. Ah, dimenticavo, è tornato Diego Milito. Due gol subito, tanto per gradire. E’ un principe, roba sfarzosa. Tra un po’ andrà nuovamente in doppia cifra. Si accettano scommesse.

W Mazzarri, dunque, ma W anche questi giocatori, bistrattati ingiustamente insieme a chi li ha scelti. Forse, in tempi di ristrettezze ecomiche e in attesa dei nuovi soldi indonesiani, la società non ha poi operato così male. Sino alla prossima verifica.

[Maurizio Pizzoferrato – Fonte: www.fcinternews.it]