Lo abbiamo visto tutti sabato scorso, in occasione dell’amichevole di Monza persa col Chievo. Ma, più in generale, in tutti i test-match dell’Inter di quest’estate: Marco Davide Faraoni da Bracciano, esterno destro uscito quest’anno dalla formazione Primavera di Fulvio Pea, è senz’altro uno dei giocatori dell’Inter che ha maggiormente impressionato in questa fase di preparazione. Partito quasi in sordina, si è gradualmente inserito guadagnando sempre più spazio da Gasperini. Spazio che il giovane prelevato dalla Lazio ha dimostrato ampiamente di meritare: contro i clivensi è stato sicuramente il giocatore più convincente, e non solo per il bell’assist che è valso il gol di Milito o per quel tiro a giro che a momenti si infilava beffardo nel sacco di Squizzi.
La prova di Faraoni è stata davvero ottima, con le sue scorribande e il tempismo perfetto negli inserimenti ha creato più di un grattacapo alla retroguardia avversaria; alla fine, il ragazzo si è ritrovato costretto a pagare tanto dinamismo con un trattamento non proprio da educande ricevuto dai difensori gialloblu (vanne a capire il senso, considerato che era un’amichevole), che in alcune circostanze non hanno risparmiato duri colpi alle sue caviglie. Ma già contro l’Olympiacos, il giovane esterno aveva strappato grandi consensi. Pazzini stesso, per dirne una, ha avuto modo di elogiare Faraoni dopo che questi gli ha servito un assist al bacio per il gol dell’1-2. Insomma, Faraoni, che sembrava destinato ad un prestito, magari in B per crescere, alla fine ha avanzato ufficialmente la sua candidatura per diventare una pedina tattica fondamentale negli schemi di Gasp.
Anche se qui sorge inevitabilmente un dubbio: perché questa esplosione di Faraoni potrebbe alla lunga causare dei problemi, visto che con il giovane laziale diventerebbero ben tre i giocatori a contendersi una maglia nel ruolo di esterno destro, insieme a Maicon e Jonathan. Mentre sull’altra corsia il problema è praticamente opposto, visto che unico elemento veramente adatto per quel ruolo è Nagatomo, con Santon probabilmente destinato a partire e tralasciando ovviamente capitan Zanetti che, come recitava un famoso claim pubblicitario, “dove lo metti sta”.
Ma se guardiamo bene, alla fine una soluzione plausibile, e pure intrigante, c’è. E si chiama proprio Faraoni. Basta guardare bene il percorso tecnico affrontato sin qui dal giocatore: partito da difensore centrale, si è ritrovato poi terzino su ambedue le fasce, per arrivare, proprio con Pea, a ricoprire il ruolo di esterno offensivo. E qui potrebbe starci l’intuizione: Faraoni è un giocatore offensivo, non disdegna di puntare la porta quando può, mette palloni invitanti alle punte. E se fosse proprio lui la soluzione all’enigma delle ali? Oltretutto, l’impiego di Faraoni, giovane ma già di buona personalità, potrebbe anche consentire un miglior inserimento per Ricardo Alvarez, in una sorta di job sharing che permetterebbe all’uno di emergere definitivamente e all’altro di inserirsi con maggior tranquillità. Insomma, in casa Inter c’è un vero e proprio tesoro, sta a noi dargli il giusto valore.
[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]
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