MILANO – Guardarsi allo specchio per riconoscersi, cambiare per poi subire l’effetto contrario. Si può riassumere così la ‘partita tattica’ andata in scena tra Inter e Juve nell’anticipo della 36esima giornata di serie A. Entrambe con il 4-3-1-2, all’inizio, il modulo che però per l’occasione, sul fronte Inter, deve registrare due sistematine obbligate al motore praticamente perfetto delle ultime uscite: c’è Shaqiri in luogo di Hernanes da rifinitore e Brozovic per Guarin come mezzala. I bianconeri si dispongono con uno schieramento da cartacarbone rispetto ai nerazzurri, ma gli interpreti sono tutt’altro che quelli della prima linea: in sunto, lo scheletro è lo stesso, ma i muscoli sono non sono quelli vigorosi mostrati al cospetto del Real Madrid al Bernabeu. Allegri opta per Marchisio centrale di centrocampo con Sturaro e Romulo ai lati e Pereyra dietro le punte Matri e Morata.
Ma veniamo alla partita, che dopo due minuti vede subito Icardi impegnare Storari, dopo un duello perso con estrema leggerezza da Romulo a centrocampo. Al 4′ va in onda un duello chiave di cui sentiremo parlare ancora nell’arco del match, quello tra Marchisio e Shaqiri: il primo round va all’otto bianconero che intercetta il suggerimento troppo timido di Shaqiri e lancia Morata che si invola fino ad infrangersi contro il muro eretto da Handanovic. Al 5′ il folletto nerazzurro ‘pareggia i conti’ e elude la marcatura di Marchisio, a dire il vero troppo spensierata, e lo beffa liberandosi al tiro alto. Al 9′ episodio spartiacque del match: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la palla giunge a Brozovic che trova la spaziatura giusta e accende il gran destro, deviato dal provvidenziale tocco di Icardi. Il vantaggio non mette la gara su un piano inclinato, ma quantomeno frutta un’altra chance ai nerazzurri: Shaqiri questa volta veste i panni del suggeritore, Icardi in area, colpisce male. Al 22′ si rivede la Juve, anche se, a onor del vero, è il secondo malinteso di giornata D’Ambrosio-Brozovic ad aprire le strade sulla corsia sinistra a Morata, che liberatosi di due avversari, si fa respingere la conclusione da Handanovic. Al 27′, Sturaro sfrutta il buon giro palla che lo libera sulla sinistra, dove evidentemente qualcosa non funziona, e cerca il tiro a giro: para Handanovic. 37′ Shaqiri si fa trovare al limite dell’area ed esplode il destro: la palla si stampa sull’incrocio, poi Brozovic segna ma viene segnalato off-side dubbio. 40′ Palla in profondità per Matri, messa per gentile cortesia da Medel, e duello impari in velocità che si innesca tra Matri e Vidic, con il serbo che atterra l’attaccante bianconero in area: rigore e trasformazione di Marchisio.
La ripresa si apre con la recita a due tra Ranocchia e Morata, già dopo pochi respiri quando il 23 nerazzurro fa la cosa sbagliata e cerca l’anticipo sull’attaccante ex Real che lo bugera, per poi sciogliersi davanti ad Handanovic. Al 10′ Allegri ordina di passare a tre con l’inserimento di Ogbonna per Lichtsteiner: bianconeri col 3-5-2 di stampo contiano. Al 26′ Mancini prosegue sul tema e gioca a fare il mimo: fuori Shaqiri, dentro Nagatomo. Ergo anche l’Inter col 3-5-2. Dicevamo lo specchio, appunto. Ma quando le squadre si elidono, l’ultima sostituzione di Allegri è ordinaria: fuori Pereyra per Pogba. Non cambia sostanzialmente nulla nello scacchiere juventino. Per contraltare, invece, il Mancio manda in campo Podolski per Brozovic, con l’Inter che non fa tempo a sistemarsi e in un amen passa in svantaggio, anche, se non unicamente, con la complicità di Handanovic. Il tecnico di Jesi torna sui suoi passi e ‘corre ai ripari’ con l’inserimento di Gnoukouri per Ranocchia: l’Inter ripassa a 4, come all’inizio. Ma con un gol da rimontare. Lo specchio si è già infranto e il tempo per sistemare i cocci è davvero poco.
[Mattia Zangari – Fonte: www.fcinternews.it]