Inter-Juventus: la presentazione

Stop al cronometro, tempo scaduto. L’attesa è finita: oggi è il grande giorni di Inter-Juventus. Meazza stracolmo, botteghino che ride. Il Derby d’Italia resta sempre la partita più affascinante del campionato e l’attesa prolungata per la sosta non ha fatto altro che aumentare l’adrenalina. Un match che in realtà è cominciato da tempo, tra schermaglie verbali e infortuni gelosamente custoditi. Non sapremo mai, infatti, quanto di vero ci sia nelle parole dei protagonisti e quanto realmente fossero stati a rischio un paio di juventini. Oggi, però, finalmente le chiacchiere lasceranno lo spazio al campo.

LA TATTICA – Zero sorprese a livello tattico possiamo aspettarci dall’Inter. Walter Mazzarri continua a lavorare prettamente sulla solidità difensiva, base su cui costruire l’impalcatura di una mentalità vincente. Certezze: queste quelle che il tecnico di San Vincenzo vuole instillare in un gruppo reduce da un paio d’anni balbettanti. E allora avanti col 3-5-1-1, in attesa del completo recupero di Milito (oggi in panchina) e dell’inserimento dei giovani attaccanti. Rispetto al 3-0 di Catania, l’unica variante sarà Taider per Kovacic. Il franco-algerino assicura maggior copertura e una miglior lettura in fase di non possesso rispetto al croato. Per cui, al di là delle condizioni fisiche non propriamente ottimali del numero 10, resta la scommessa di Mazzarri sull’ex bolognese.

GLI AVVERSARI – Recuperati al fotofinish sia Barzagli che Vucinic, dati per spacciati a inizio settimana e via via sempre meglio per poi essere quasi ‘miracolati’, Antonio Conte se ne frega della trasferta del Parken di martedì prossimo e manda in campo i titolarissimi (come direbbe Mazzarri). Il montenegrino c’è e farà coppia con Tevez, così come l’ex Wolfsburg in difesa. Poi tutto confermato, con Pogba al posto di Marchisio e Vidal ai fianchi di Pirlo. Lichtsteiner, ovviamente, ancora preferito a Isla.

I PERICOLI – Vucinic ha spesso fatto male all’Inter, mentre Tevez è alla sua ‘prima volta’ contro i nerazzurri. Occhio a non concedere punizioni dal limite, nelle quali Pirlo può essere fatale e occhio anche agli esterni. L’uomo in più, però, potrebbe essere Vidal. La difesa nerazzurra ha dimostrato – nonostante la linea a tre – di soffrire le imbucate centrali e il cileno ha nelle sue corde proprio la caratteristica di buttarsi nello spazio e punire gli avversari partendo da dietro. Si spiega anche così la scelta di Taider.

DOVE COLPIRE – Lo scorso anno Stramaccioni la vinse con la ‘spensieratezza’ di mettere a Torino Cassano, Palacio e Milito insieme; stavolta Mazzarri opta per un’accortezza iniziale e, presumibilmente, nella volontà di colpire di rimessa. Al di là di tutto, Barzagli non può essere al top e Bonucci-Chiellini, se presi in velocità, vanno in difficoltà. Senza contare che la forza della Juve, ossia il gioco sulle fasce, potrebbe rivelarsi anche il suo tallone d’Achille, nel momento in cui l’Inter dovesse ribaltare il fronte dell’azione con rapidità e precisione.

OCCHI PUNTATI SU… – Jonathan-Nagatomo. Forse questo è il giorno della laurea per i due esterni di Mazzarri. Finora, tanto il brasiliano quanto il giapponese sono andati oltre le più rosee aspettative, dimostrando sul campo di non essere affatto quei ‘bidoni’ di cui si parlava. Contro due dirimpettai già promossi da tempo come Lichtsteiner e Asamoah, i nerazzurri omologhi dovranno giocare la partita perfetta, confermando quanto di bono visto nelle prime partite. Il gioco di Conte, proprio come quello di Mazzarri, passa tantissimo dallo sviluppo sulle corsie laterali: chi vincerà questo doppio duello, probabilmente, vincerà anche la partita.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]

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