Lukas Podolski è il primo rinforzo del mercato di gennaio dell’Inter, uno dei due esterni richiesti da Mancini per poter sviluppare il 4-2-3-1.
PUNTI DI FORZA – Tutti conoscono Podolski: il più giovane europeo a raggiungere le cento presenze con la maglia della propria nazionale è un attaccante moderno, tutto mancino. Molto abile nel puntare e saltare gli avversari è dotato di un tiro potente che lo ha portato a segnare gol strepitosi. Il tedesco è anche un ottimo fornitore di assist, perchè non vive per il gol, ma è altruista e dotato di una buona visione di gioco.
PUNTI DEBOLI – In carriera Podolski ha sempre vissuto due vite: determinante in nazionale, discontinuo nei club. A Colonia, squadra della sua città è un idolo per ciò che ha fatto in due periodi differenti (2003-2006 e 2009/2012), ma sia nel Bayern che nell’ Arsenal ha fallito. L’impressione è che non regga la pressione nei grandi club e debba essere coccolato e sentirsi importante per poter rendere al massimo. Non è poi un attaccante che segna tantissimo. Se con il Colonia è andato in doppia cifra in cinque stagioni su sei, con Bayern e Arsenal non è andata altrettanto bene: massimo bottino raccolto le 11 reti messe a segno in Premier nel 2012/2013. Le sue altalenanti stagioni hanno spinto Loew, a relegarlo in panchina al mondiale.