I nerazzurri, delle prime nove squadre in classifica, con 45 gol al passivo hanno la peggiore difesa. Meglio di loro hanno fatto addirittura squadre votate all’attacco come Catania e Roma, che hanno subito rispettivamente 43 e 42 reti. Davvero tanto, rispetto ai gol subiti dalla Juventus (18) e a quelli subiti dal Milan (26). La colpa però, è bene chiarirlo, non deve essere attribuita all’atteggiamento troppo offensivo (nove gol segnati in tre gare, media di tre a partita), ma ad alcuni errori individuali. Dei sette gol subiti, solo il rigore di Rodrigo Palacio, con conseguente espulsione di Julio Cesar, è stato frutto di una linea di difesa troppo alta, che ha lanciato l’argentino in porta.
Per il resto, i gol sono stati tutti generati da palla inattiva o da macroscopici errori del singolo (Samuel contro il Siena), vero e proprio tasto dolente di questa stagione. Situazioni sotto la lente di osservazione di Andrea Stramaccioni, che sta facendo lavorare la squadra nelle marcature a zona da palla inattiva. Tale lavoro ha avuto inizio lo scorso 9 aprile e si è perfezionato durante la settimana. Non si marca perciò più a uomo, con il rischio di perderlo come accaduto con Berezutsky a Milano (Inter-Cska 1-2) e con Ayew a Marsiglia in Champions (1-0), oppure a Roma con Juan (4-0) e a Torino con Caceres (2-0), ma si marca a zona, con una linea serrata davanti alla porta. Un painkiller necessario per i dolori da palla da fermo.
[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]
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