Probabilmente, per chi ancora non avesse chiare le strategie di mercato dell’Inter per la prossima stagione, le parole rilasciate dall’amministratore delegato Ernesto Paolillo possono essere rivelatorie. Anche il dirigente ha confermato l’addio di un big nerazzurro, focalizzandosi con la necessità, per il club, di avere un bilancio sano anche in vista dalle norme che imporranno, a livello internazionale, un miglioramento per le casse delle società che vorranno partecipare alle competizioni europee (il Fair Play Finanziario).
Un addio inevitabile, come quello che lo scorso annno ha portato Ibrahimovic a Barcellona. Ma attenzione: dalle parole di Paolillo non trapela mai il termine ridimensionamento, anzi. L’Inter non ha intenzione di indebolirsi rinunciando al suo campione di turno, bensì vuole diventare ancora più solida. L’ultima stagione ha dimostrato due cose: il club sa il fatto suo quando si tratta di mercato (l’operazione Ibra è stato un capolavoro, considerato ciò che ha portato in dote); che il gruppo è in grado di metabolizzare la perdita di un elemento di spicco, perché ha imparato ad autogestirsi grazie all’ottimo lavoro di Mourinho.
Partendo da questi presupposti, è più facile immaginare cosa attende i tifosi nerazzurrri nelle prossime settimane: innanzitutto, la conferma di Diego Milito, che otterrà ritocco dell’ingaggio e prolungamento del contratto, senza però alcuna esagerazione, in linea con le strategie economiche dell’Inter; in secondo luogo, verranno poste le basi per la ccessione di Maicon al Real Madrid, che dovrebbe avvenire per circa 30 milioni di euro, sempre che le merengues gfacciano l’ultimo sforzo economico per accontentare Mourinho; parallelamente, verrà definito l’arrivo di Mascherano dal Liverpool, per circa 22/23 milioni di euro, investimento che verrà fatto con il ricavato dalla cessione di Maicon; infine, l’Inter continuerà a concretizzare operazioni ‘minori’, tra cessioni (Muntari, Burdisso, Suazo, Rivas…) e nuovi arrivi (in primis, un terzino sinistro di spicco, poi Ranocchia che però giocherà altrove per un’altra stagione). In pratica, poche ma determinanti operazioni per mantenere la squadra ad alti livelli, senza per questo dissanguare le finanze in Real Madrid style.
Resta evidente che la rinuncia a Maicon, ormai inevitabile, rischia di indebolire la squadra Campione d’Europa, ma il sacrificio, come ha confermato Paolillo, appare inevitabile. Molto dipenderà, comunque, dalla volontà della Casa Blanca di alzare l’asticella e arrivare ai 30 milioni che Moratti conta di incassare per finanziare le altre operazioni. Questo, in linea di massima, l’obiettivo nerazzurro: non investire più denaro di quanto incassato, o quantomeno non esagerare e cercare di concludere con un passivo minimo, che saranno gli introiti delle vittorie della scorsa stagione a ripianare. Nonostante ciò, i nomi che circolano intorno alla società nerazzurra sono tanti, molti dei quali alternative ai reali obiettivi della dirigenza. Sostituire Maicon sarebbe impossibile, perché non esistono esterni destri come lui al mondo, ma chi giocherà al suo posto riuscirà, nelle intenzioni di Rafa Benitez, ormai rassegnato a perdere il brasiliano, a sopperire a un livello inferiore grazie all’aiuto della squadra.
L’organizzazione tattica più del valore dei singoli, su queste basi il tecnico spagnolo costruirà la nuova Inter. Un concetto che si discosta di poco da quello di Mourinho. Il portoghese chiedeva grandi giocatori (continua a farlo anche a Madrid, a dir la verità), ma alla fine vinceva grazie al lavoro di tutta la squadra. Con questa idea fondamentale, anche l’addio di Maicon potrà essere meno doloroso.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]